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Slot machine e dipendenza

Il gioco d'azzardo è collegato alla predisposizione dell'uomo al rischio. Per definire il gioco un rischio è fondamentale la presenza di due fattori: il fine di lucro e l'aleatorietà della vincita in denaro. Sia il Codice Civile che il Codice Penale disciplinano il gioco d'azzardo, sebbene l'autonomia nella gestione del proprio denaro sia completamente lasciata alla propria responsabilità. L'ente che gestisce le operazioni relative al gioco è l'AAMS che ne deve garantire la sicurezza delle modalità di gioco.
Tra i disturbi del comportamento che oggi radunano migliaia di persone, c'è anche il giocatore d'azzardo patologico (disturbi ossessivo-compulsivi). Un impulso incontrollabile domina il soggetto che è incapace di rinunciare alla tecnica del gioco. Alcuni definiscono tale condizione una dipendenza senza sostanze che si verifica se sono in atto alcune situazioni, quali la necessità di giocare somme di denaro consistenti, il ricorrere al gioco per allontanarsi dai problemi comuni, il malessere derivato dal tentativo di rinunciare, la richiesta di denaro ad altre persone, il mentire ad amici e parenti pur di dimostrare che non si è dipendenti dalle cosiddette "macchinette".
Il marketing ingannevole inoltre non fa altro che suggellare le gravi devianze che il gioco d'azzardo comporta, mostrando messaggi pubblicitari di giochi online in cui è possibile vincere, dicendo che però crea dipendenza. L'Italia è il nuovo casinò dove si rendono legali giochi dispendiosi ma non legalizzano cose ben più importanti. Questo è il bel paese dove Maruccio, ex capogruppo Idv per esempio ha rubato dalle casse del gruppo consigliare 100 mila euro, per usarli al videopoker.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)