Smart-drug: il consumo aumenta in Italia
alcol tossicodipendenza comunita' alcolismo
Il consumo di semi di piante tropicali che provocano allucinazioni e si comprano senza infrangere la legge e' in aumento in Italia. Si tratta di semi di piante tropicali che ufficialmente sono in vendita per essere piantati e non ingeriti. Per questo i punti vendita dove acquistare in maniera perfettamente legale sementi allucinogene sono davvero tanti, sparsi in zone piu' o meno centrali delle principali citta' italiane. A lanciare l'allarme e' Stefano Benemeglio, padre dell'ipnosi dinamica e presidente dell'Accademia internazionale delle discipline analogiche (www.accademianalogica.com). Quelle che stanno spopolando in Italia si chiamano 'smart drug' all'inglese, o bio-droghe all'italiana, ma il termine bio-droghe, a detta di Benemeglio, e' fuorviante, poiche' "se con questo termine si vuole mettere in evidenza la loro origine naturale allora anche l'oppio, la coca e la marijuana sono bio-droghe.
L'origine naturale di queste sostanze - assicura - non e' infatti di per se' garanzia di sicurezza. Il prefisso 'bio' serve solo a rendere piu' accattivante un prodotto che invece puo' essere pericolosissimo, soprattutto se associato all'alcol". A fare gola a chi e' a caccia di sballo e allucinazioni, semi come il 'Morning Glory' (Ipomea violacea) o come l''Hawaian Baby Woodrose' (Argyreia nervosa), che dovrebbe fare germogliare 'una bellissima pianta dai fiori bianchi e blu', si legge sulla confezione. Poi l'avvertenza: 'se ingeriti possono provocare allucinazioni'. I semi sotto accusa, infatti, contengono una serie di alcaloidi indolici strutturalmente correlati con l'Lsd. Tra questi il principale e' l'ammide dell'acido lisergico, indicata appunto con la sigla Lsa. "Droghe a tutti gli effetti, dunque - denuncia l'Accademia internazionale Stefano Benemeglio - ma legali".
Secondo lo psicologo, queste 'smart drug' sono ancora piu' pericolose perche' disinformazione, ambiguita' e vuoto legislativo giocano un ruolo determinante nella loro diffusione. A preoccupare "la disinformazione soprattutto dei giovani che non conoscono la pericolosita' di queste sostanze - denuncia Benemeglio - ma anche l'ambiguita' su cui molto gioca chi per interessi economici ne favorisce l'uso e il vuoto legislativo a causa del quale oggi con nomi stravaganti vengono vendute sostanze psicoattive capaci di alterare lo stato di coscienza, senza infrangere la legge". Le sostanze in questione arrivano prevalentemente dall'estero, soprattutto dalla Spagna, dall'Olanda e dal Nepal. Ma la produzione sta aumentando anche direttamente in Italia e non riguarda solo i semi tropicali. Tra i prodotti in commercio c'e' praticamente di tutto - denuncia l'Accademia - estasi vegetali, bevande energetiche che fanno ballare per tutta la notte, gomma da masticare ottenuta da un'erba africana con effetti meditativi narcotici. E ancora, biscotti a base di surrogati della canapa e perfino la 'knaster', una miscela di canapa sativa lungamente utilizzata dai nativi nordamericani che oggi viene commercializzata in Europa come base per misture da fumo e che in Italia viene proposta come deodorante per ambienti, sconsigliandone l'utilizzo per consumo umano.
L'elenco potrebbe continuare. Ma cio' che conta, secondo Benemeglio, e' che le droghe vegetali stanno diventando un affare d'oro, un business in crescita. "Chi le presenta come un fenomeno di tendenza la chiama 'smart drug' - sottolinea lo psicologo - e sostiene che non fanno male. Ma questi prodotti possono essere molto pericolosi per la salute fisica e soprattutto per quella mentale. Sono sostanze che alterano le percezioni visive, uditive, tattili e temporali, proiettando l'individuo in una dimensione irreale ed esponendo la persona a rischi notevoli". "L'alterazione della percezione dell'io puo' generare attacchi di panico: un soggetto puo' diventare aggressivo verso se' stesso e verso gli altri e puo' addirittura lanciarsi nel vuoto credendo di poter volare". I principali effetti che si manifestano dopo l'assunzione di queste sostanze "sono piuttosto variabili e possono dipendere anche dalle diverse modalita' di preparazione e di assunzione. Nelle fasi iniziali spesso si ha nausea e alcuni soggetti diventano molto loquaci.
La fase finale e' spesso caratterizzata da torpore, ma vengono descritte anche esperienze molto spiacevoli con senso di soffocamento, disorientamento, paura e crisi di panico". Eppure in Italia, e non solo, queste sostanza sembrano impazzare nonostante rischi e pericoli. "Uno dei fattori che ne agevola la diffusione potrebbe essere rappresentato dalla relativa facilita' di procurarsele. La loro espansione potrebbe dipendere dal fatto che si possono reperire piu' facilmente rispetto ad altre".