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Smart Drugs And Foolish Users: droghe brillanti e utenti… un po' meno

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Poche settimane fa,il Dipartimento del Farmaco dell'Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un volume dal titolo
"Smart Drugs ".Se volessimo tradurre letteralmente il titolo del volume potremmo farlo in "Droghe intelligenti ","furbe ",
"simpatiche ","alla moda ",ecc ... ma molto probabilmente per dare un senso compiuto alla traduzione dovremmo riferirci a
ciò che realmente si intende per smart drugs e che,purtroppo, nulla ha a che fare con gli aggettivi "intelligente ","furbo "

o "simpatico ",perlomeno per chi si occupa di sicurezza stradale.
Trattasi infatti di sostanze di origine naturale o sintetica,il cui uso,generalmente,non è proibito dalla legge,e che

contengono (o possono contenere)principi attivi con presunte o acclarate proprietà psicoattive o allucinogene.In realtà,la

definizione di smart drugs,come riportato nello stesso volume dell 'ISS, è in continua evoluzione dati i diversi tipi di

composti che di volta in volta vengono ricompresi nella categoria anche in considerazione degli sviluppi concettuali e/o

culturali associati all 'uso.Ad esempio,negli anni '90,il termine smart drugs veniva usato negli Stati Uniti per indicare

alcuni farmaci utilizzati in medicina come coadiuvanti delle malattie senili in grado, ad esempio, di ridestare ricordi ormai

svaniti, di aumentare la potenza sessuale,ed in grado,in genere,di migliorare le performance intellettive del soggetto

assuntore.
In Europa,invece,a partire dalla fine degli anni '90,con il termine smart drugs si identificano,specialmente in ambito
giovanile, quelle sostanze naturali o di sintesi che possono vendersi legalmente (in internet,ad esempio,sono nati
diversi siti specializzati denominati smart-shop), con reali o presunti effetti di tipo psicoattivo o comunque con capacità
di modificazione dell 'umore,dell 'attenzione,della percezione o della concentrazione dell 'individuo.
Ad oggi,sebbene di fatto non esista una univoca definizione del termine "smart drugs ",data l 'eterogeneità delle sostanze e
dei composti,la possibilità di molteplici criteri di classificazione, le diverse finalità d 'uso e le disparate classi

chimiche di appartenenza,l 'opera di classificazione da parte degli studiosi e dei tossicologi procede,in ogni caso,spedita e

senza soste, anche se,purtroppo,non si riesce a tenere il passo con la velocità con cui si presentano sul mercato nuove

sostanze, nuove piante,erbe,fiori,funghi.Per smart drug spesso si intende una droga di origine naturale,di nuova generazione

(vengono infatti anche dette droghe naturali,vegetali,etniche,biodroghe, ecodrugs,droghe etno-botaniche)le

quali,falsamente,inducono i consumatori o i potenziali consumatori a credere che gli effetti indotti,anche per il fatto che

la legge non ne vieta il consumo in modo esplicito,possano non essere pericolosi per la salute e per la sicurezza.
L 'aggettivo "smart " si accompagna nei paesi anglosassoni ad una serie di prodotti di origine naturale e documentata che
aiutano a tenersi in forma in modo del tutto simile a ciò che potrebbe fare un integratore dietetico.
Uno dei prodotti più diffusi è il c.d."herbal-XTC " (o ecstasy vegetale)il cui componente principale è una amfetamina,
l 'efedrina (estratta da una pianta conosciuta in Cina da 5000 anni con il nome di Ma-Huang).A seconda dei prodotti possono
essere aggiunti Guarana,Caffeina,Tirosina.La si potrà trovare al dettaglio sotto forma di compressa,di polvere solubile o
come erba essiccata.
Talvolta,infine,con il termine smart drugs si indicano anche una serie di pasticche o bevande energetiche/stimolanti che
aiutano o possono aiutare a sopportare la stanchezza ovvero condurre a stati di eccitazione ben graditi in alcuni ambienti
giovanili (discoteche,rave party,ecc ...). Molti dei principi attivi di questi "beveroni " o pasticche fatte in casa sono del

tutto legali (caffeina,ginseng,ecc ...),ma è anche possibile che altri componenti siano presenti addirittura nelle tabelle

allegate nel testo unico sulle tossicodipendenze (DPR n.309/1990),anche se,non essendo presente l 'indicazione della pianta

da cui si estrae il principio attivo,la vendita e l 'uso della sostanza resta di fatto del tutto legale e quindi non
sanzionabile dal personale preposto ai controlli. A volte,queste sostanze sono vendute legalmente tramite internet e smart-

shop come incensi,profumi o prodotti erboristici,con la precisa indicazione del divieto di consumo umano sotto ogni

forma,salvo poi rintracciare,sempre sul web, siti o portali specializzati che spiegano in modo dettagliato come assumere

dette sostanze al fine di raggiungere i desiderati effetti di sballo (per ingestione diretta,fumando la pianta una volta

seccata al sole e via dicendo). L 'uso di gran parte di queste sostanze deriva dalla medicina alternativa o

etnica,riproponendo sostanze vegetali,note da millenni,e ricavate da erbe e piante utilizzate in usanze celebrative,riti

religiosi o tribali di culture assai diverse dalla nostra.
Il volume sulle "Smart Drugs " edito dall 'Istituto Superiore di Sanità e scaricabile gratuitamente dal sito www.iss.it ha

avuto grande diffusione sia nel mondo scientifico che sui media probabilmente perché,in questi ultimi anni,si è modificato
l 'uso e il consumo di queste sostanze con nuove tendenze e modalità di consumo.
Sono quindi comparse sul mercato nuove "Smart Drugs " e sono aumentate le informazioni scientifiche sull 'uso e sulla
tossicità di queste nuove sostanze. Nell 'ultima edizione del volume sono riportati gli aggiornamenti legislativi,le

proprietà farmacologiche,le metodologie analitiche,studi e ricerche, riferimenti alla letteratura internazionale con

informazioni utili al ricercatore,al legislatore e alle forze dell 'ordine.Un intero capitolo è dedicato alle "Spice

",miscele di differenti "Smart Drugs", che hanno suscitato grande interesse per gli effetti tossicologici dovuti alla

presenza contemporanea di più sostanze di origine sia vegetale che di sintesi,con effetti del tutto simili a quelli indotti

dalla più comune cannabis. Solo per citare qualche esempio (per il lettore più interessato rimandiamo alla lettura del volume

dell 'ISS)ecco alcune delle piante e delle erbe riportate ed analizzate nell 'interessante volume (in totale sono 41):Amanita

muscaria;Areca catechu; Argemone mexicana;Argyreia nervosa;Artemisia absinthium; Brugmansia arborea;Calea zacatechichi;Citrus

aurantium; Datura stramonium;Ephedra sinica;Ipomoea violacea; Lactuca virosa;Mimosa hostilis;Piper methysticum;Salvia
divinorum;Sceletium tortuosum;Sida cordifolia;Tribulus terrestris;Trichocereus pachanoi;Trichocereus peruvianu.
Più di 400 le nuove droghe,non catalogate e ad alto rischio
Sono oltre 400 le nuove sostanze stupefacenti,o combinazioni di sostanze diverse,che non trovano adeguata copertura nei
tradizionali database scientifici come ad esempio la Medline. Questo quanto emerge da una ricerca del professor Fabrizio
Schifano della School of Pharmacy inglese,presentata nell'Archivio Antico del Bo,a Padova,nel corso dell'incontro
'The clinical role of the Pharmacist',organizzato dalla Facoltà di Farmacia dell'Università di Padova in collaborazione con

la School of Pharmacy,University of Hertfordshire (UK)nell'ambito della Summer School 2010.
Esempi di queste nuove droghe sono il mefedrone (detto anche 'miao miao'),la MDAi ('bau bau')e alcuni alcaloidi della cocaina

(''wwhack').. In particolare il mefedrone, uno dei derivati sintetici dalla pianta del Khat,sarebbe stato associato
negli ultimi mesi ad almeno 30 decessi del Regno Unito.In seguito al recente inserimento in tabella del mefedrone però,la
criminalità ha indirizzato l'attenzione dei potenziali consumatori verso altri prodotti,tra cui il nafirone (NRG-1),una

sostanza psicoattiva attualmente all'esame delle agenzie di regolazione in Gran Bretagna.
Ma perché di interessiamo tanto a queste sostanze?Perchè ce ne occupiamo su una rivista che tratta di sicurezza stradale?
La risposta è semplice quanto poco intuitiva.Quali sono i riflessi sulla sicurezza stradale derivanti dall 'ampliarsi della

diffusione di queste nuove droghe?La risposta alle prime due domande è implicitamente compresa nell 'ultimo interrogativo.
Tenendo presente che gli effetti delle smart drugs sulla sicurezza stradale (percezioni alterate,ritardo nei tempi di
reazione,visioni,allucinazioni,ecc.)sono indistinguibili o comunque paragonabili agli effetti delle droghe classiche come
eroina,cocaina o cannabis,solo per citarne alcune,e che il Codice della strada afferma all 'art.187,comma 1:"Chiunque
guida in stato di alterazione psico-fisica dopo aver assunto sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con l 'ammenda
da € 1.000 a € 4.000 e l 'arresto fino a tre mesi ...",se un utente che ha cenato a base di funghi allucinogeni (o per dessert

ha gradito un liquorino a base di salvia divinorum)sostanze presenti nel volume "Smart Drugs " dell 'ISS ma non ancora nelle

tabelle ministeriali che ne decretano lo status di sostanza stupefacente o psicotropa,può essere sanzionato per "Guida in

stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti " da un agente di Polizia durante un controllo su strada?
Visto che gli attuali strumenti ad uso delle Forze di Polizia (parliamo ovviamente di precursori e non di strumenti mologati)
sono in grado di rinvenire le tracce di appena 5 o 6 tipi di droghe (le più diffuse,ovviamente,e quindi:cannabis,eroina,
cocaina e poche altre),questi ed altri saranno i riflessi sulla sicurezza stradale cui il nostro legislatore da un lato e le

forze dell 'ordine dall 'altro dovranno confrontarsi nei prossimi anni: com 'è possibile sanzionare l 'utilizzo di una

sostanza se nessuna legge ne proibisce specificatamente l 'uso e se non si dispone di idonei strumenti atti a verificarne la

presenza? Nella speranza di non aver dato utili spunti per qualche avvocato esperto in ricorsi avverso alle sanzioni

comminate ai sensi del citato art.187 C.d.S.,ma solo di aver aperto il dibattito con gli addetti ai lavori,su questo

argomento torneremo presto a discutere in quanto è profonda convinzione di chi scrive che questo problema rappresenti uno

degli aspetti più importanti - e di più difficile risoluzione -sui quali occorrerà lavorare se davvero vogliamo raggiungere

importanti risultati in termini di riduzione degli incidenti stradali.
Riferimenti bibliografici:
1)http://www.iss.it/drog/news/cont.php?lang=1&tipo=21&id=72;
2)http://www.iss.it/binary/drog/cont/SD_COMPLETO_ridotto.pdf;
3)"Salute e Sicurezza Stradale:L 'onda lunga del trauma " a cura di F.Taggi e P.Marturano,Cafi Editore,2007;
4)www.corgiorno.it (23.07.2010);
5)www.dronet.org
Pietro Marturano (Dirigente del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti)