Smart Drugs: su internet per 25 euro a dose
Smart Drugs: su internet per 25 euro a dose
Cresce il mercato delle "smart drug". L'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità ha infatti individuato sei nuove sostanze di questo tipo. Gli inediti composti stupefacenti, di cui si sa ancora molto poco, si aggiungono così agli altri 25 conosciuti. Assunte solitamente dai più giovani, ma non solo, le "smart drug" sono facilmente reperibili sul Web. Il prezzo per una dose (3/4 assunzioni) si aggira attorno ai 25 euro.
Individuate e analizzate dall'Osservatorio in collaborazione con il ministero della Gioventù, le nuove sei "smart drug" sono state inserite nella seconda edizione del volume su queste sostanze. Sono l'Argemone mexicana, la Brugmansia arborea, la Datura stramonium, la Muira Puama, la Piper methysticum e la Turnera aphrodisiaca.
Definite ingannevolmente "intelligenti" per alcune caratteristiche che aumenterebbero le capacità cognitive di chi le assume, queste sostanze vengono utilizzate sempre più spesso non solo da adolescenti a caccia di sballo e nuove emozioni, ma anche da adulti di 40/50 anni che vogliono provare una sorta di "Viagra naturale". Di origine vegetale, ma non solo, promettono di aumentare la concentrazione e le capacità fisiche attraverso l'assunzione di composti contenenti vitamine, principi attivi di estratti vegetali, tra cui l'efedrina, la taurina e la caffeina. Vendute come semplici prodotti etnobotanici, sono dei veri e propri allucinogeni che permettono di varcare la soglia della percezione e di compiere un "viaggio" mentale, mettendo però a serio rischio la salute.
Per acquistarle bastano pochi euro e un computer. "Sono sostanze facili da reperire - ha spiegato la dottoressa Simona Pichini, dell'Osservatorio fumo, alcol e droga dell'Iss -. 'Smart drugs' e 'spice' si vendono sul web a e una bustina costa 25 euro e basta per tre-quattro assunzioni".
Sentito il parere del Consiglio superiore della sanità e quello del Dipartimento delle politiche antidroga, il ministro della Salute, Ferruccio Fazio ha inserito alcuni di questi cannabinoidi sintetici nelle tabelle delle sostanze stupefacenti con un decreto del 16 giugno 2010.