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"Smashed": un film che racconta la volontà di uscire dal tunnel dell'alcol

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Torino 2012 - Smashed, la recensione

di Filippo Magnifico


Kate (Mary Elizabeth Winstead) e Charlie (Aaron Paul) sono una coppia a cui piace spassarsela e, soprattutto, bere. La loro vita sregolata porta però Kate, che insegna in una scuola elementare, a farsi qualche domanda, giungendo alla conclusione che forse sarebbe il caso di smettere con tutto quell'alcol. Un percorso complicato, ma la donna ha intenzione di mettercela tutta.


Uscire da una qualsiasi dipendenza non è cosa facile e questo ci è stato mostrato in un'infinità di pellicole. Poche però hanno affrontato l'argomento come Smashed, presentato in anteprima nella sezione "Rapporto Confidenziale" dell'edizione 2012 del Torino Film Festival.


Il film parla infatti della volontà di uscire dal tunnel dell'alcol, ma nel mostrarci questo percorso il regista James Ponsoldt (autore anche della sceneggiatura in collaborazione con Susan Burke) ci propone un vero e proprio ribaltamento delle dinamiche. La crisi di chi cerca di liberarsi da un vizio difficile da abbandonare non ci viene infatti descritta attraverso il dramma dell'astinenza, come succede la maggior parte delle volte, ma attraverso lo sgretolamento di un realtà che, in fondo, non è poi così male.


L'alcolismo rimane ed è sempre un tunnel pericoloso, e questo viene messo bene in evidenza dalla storia soprattutto nella prima parte, all'interno della quale la protagonista si trova coinvolta in una serie di situazioni che, ovviamente, non sarebbero mai potute succedere se fosse rimasta sobria. Ma la vera sfida è il cambiamento che avviene nel momento in cui si decide di smettere e ci si ritrova a dover fare i conti con una realtà che prima veniva vista attraverso un vero e proprio filtro.


Un'idea che il film diretto da James Ponsoldt rende alla perfezione nel momento in cui ci mostra il personaggio interpretato da Mary Elizabeth Winstead come un pesce fuor d'acqua, circondato da persone che abusano dell'alcol e che, a conti fatti, sembrano più "normali" di lei. A sottolineare ulteriormente il discorso ci pensa la madre della protagonista, quando mette in guardia Charlie sui possibili rischi che corre, proprio perché lei stessa è stata lasciata dal marito una volta tornato sobrio.


Il tutto viene descritto attraverso una rappresentazione che cerca il più possibile di tenersi alla larga dal dramma, prediligendo i toni della commedia. Bravissima Mary Elizabeth Winstead, che finalmente è riuscita ad ottenere un ruolo in grado di esaltare le sue capacità. Superlativa come sempre Octavia Spencer, che riesce a dare il massimo anche nei ruoli minori. Una piccola sorpresa, che ha riscosso parecchio successo in patria e si spera arriverà presto anche nelle nostre sale.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)