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Smettere di fumare con la sigaretta elettronica? Pareri contrastanti scaturiscono da alcune ricerche

Non è una buona idea affidarsi alle sigarette elettroniche. A dirlo è un documento pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità in vista della Conferenza delle Parti alla Convenzione quadro dell'Oms sul tabacco.

Gli esperti dell'Oms sono preoccupati soprattutto dell'impatto delle e-cig sui più giovani e sulle donne in gravidanza. Va ricordato tuttavia che un provvedimento del ministro della Salute Lorenzin dello scorso anno vieta la vendita ai minori delle sigarette elettroniche.
Sul tema degli effetti prodotti dalle sigarette elettroniche, in realtà non c'è uniformità di opinioni nella comunità scientifica. Alcuni studi suggeriscono un effetto positivo delle sigarette elettroniche nell'ambito dei tentativi volti a sottrarsi dalla dipendenza da nicotina, altri invece smentiscono qualsiasi beneficio.

Fra questi ultimi uno studio dell'Università della California di San Francisco pubblicato sul Journal of American Medical Association Pediatrics sostiene che gli utilizzatori dei nuovi strumenti per il fumo non godono di una migliore propensione all'astinenza rispetto agli altri fumatori.

Gli scienziati hanno esaminato i dati relativi a 949 fumatori californiani, il 13,5 per cento dei quali aveva riferito di aver smesso di fumare durante l'anno. All'interno del campione, 88 erano i fumatori di sigarette elettroniche, dei quali solo il 10,2 per cento aveva smesso di fumare durante l'anno in corso, quindi una percentuale addirittura inferiore rispetto al primo gruppo, il che dimostra, secondo i ricercatori, l'inefficacia delle sigarette elettroniche in tal senso.

Al contrario, uno studio dell'Università di Catania sostiene l'efficacia della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare. La ricerca, pubblicata su BMC Public Health da Riccardo Polosa e dai suoi colleghi, integra i dati di chi ha smesso di fumare definitivamente e di coloro i quali hanno ridotto sensibilmente l'uso delle sigarette vere e proprie. Nel complesso, si registra una diminuzione pari al 55 per cento. Lo studio è stato presentato durante un incontro della Società per la ricerca sulla nicotina e il tabacco che si è tenuto ad Antalya, in Turchia.

È in corso un'altra sperimentazione, sempre italiana, nata dalla collaborazione fra Istituto Europeo di Oncologia, Istituto San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino, che prevede l'arruolamento di 126 fumatori che consumano almeno 10 sigarette al giorno da 10 anni. I ricercatori divideranno i partecipanti in due gruppi; al primo verrà proposta una terapia comportamentale per smettere di fumare, al secondo, al counselling del personale medico si aggiungerà anche l'uso della sigaretta elettronica. Il test durerà 2 mesi con un follow-up di 6 mesi.

Carlo Cipolla, direttore dell'Unità di Cardiologia e del Centro Antifumo dell'IEO, spiega: “questo protocollo scientifico testerà la sigaretta elettronica nel contesto più difficile, quello di malati importanti che si trovano nella necessità 'immediata' di dover smettere di fumare, senza avere il tempo di poter accedere e seguire un protocollo completo che richiede mesi di terapie combinate. Malati che necessariamente ricoverati in terapia intensiva, in camera sterile o in corsia chirurgica devono immediatamente e totalmente interrompere di fumare e mostrano, di conseguenza, disagio, irrequietezza e in alcuni casi gravi segni di astinenza. L’augurio è che questo intervento mirato in un contesto iper-acuto possa avere ricadute positive non solo nell’immediato, ma anche a lungo termine”.

(...omissis...)

Andrea Piccoli

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.italiasalute.it/6098/pag2/Smettere-di-fumare-con-sigaretta-elettronica-.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)