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Smile, così i ragazzi raccontano le dipendenze

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Smile, così i ragazzi raccontano le dipendenze


di SILVIA FUMAROLA



RaiTre propone per "Doc 3" la docufiction "Smile" (mercoledì 3, ore 23.30). Il regista Davide Tosco racconta senza filtri il rapporto tra i ragazzi e le dipendenze. Soli ma sempre connessi, le sostanze stupefacenti ma anche i social network, il gioco d'azzardo come rifugio, i giovani in cerca di futuro si sballano come possono. "Smile" è anche un esperimento multimediale, dal 3 settembre su www.smile.rai.it si può vedere la prosecuzione del racconto attraverso una webserie nella quale si approfondisce la realtà raccontata dal documentario


Capelli lunghi, zaini, felpe: l'entrata di una scuola. "La scuola non serve a niente tutto quello che cercano di insegnarvi non serve a niente. Li compatisco i professori, dev'essere difficile. Guadagnano quattro soldi e ripetono sempre le stesse parole, faccio fatica a non addormentarmi alle lezioni: se sedessi all'ultimo banco sai che dormite". Andy fa il pizzaiolo, non ha voluto continuare a studiare, lavora giorno e notte e si sballa. I ragazzi raccontano che prendere la cocaina fa parte di un rischio calcolato, "tutti sono consapevoli di cosa prendono, il rischio è un fattore minimo", ma poi stanno male.


Soli, ma connessi: "I social network regolano la mia vita", racconta una ragazza, "appena alzata apro Facebook, Istagram What's app".


Si trascinano da un locale a un muretto, alle spalle una periferia grigia, le lattine di birra passano di mano in mano. "L'alcol ha un ruolo importante", raccontano. "è più facile arrivarci, è un po' più per tutti, ma anche lì... È pesante gestire un amico ubriaco. Da grande continuerò a fare qualcosa che non mi piace, allora è meglio che mi diverto adesso". Nessuno ti ascolta, nessuno con cui parlare, la cocaina isola e ti fa sentire più forte, poi ci sono i crolli, il senso di estraniamento. "Una volta ho preso per sbaglio l'eroina, non so se per sbaglio, secondo me il pusher l'ha fatto apposta. Ma anche con la coca... Vai a sapere quello che ci mettono dentro". Andy riprenderà a studiare, vuole farlo per la nonna, il resto è la consapevolezza di farsi male e la sensazione di non avere un futuro, la vita senza prospettive. "Viviamo in modo superficiale, c'è sempre l'ultima canzone, il prossimo gioco. Ma dove stiamo andando?"


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.repubblica.it/spettacoli/tv-radio/2014/09/02/news/smile_buono-94878074/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)