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Società italiana di Ostetricia e Ginecologia: giovani e sballo, in aumento il rischio di contrarre l'HIV

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Giovani e ‘sballo’: cresce il rischio Aids

Si abbassa l’età del primo rapporto sessuale e analogamente anche quella in cui si contrae una malattia sessualmente trasmissibile che nel 75% dei casi avviene oggi tra i 15 e i 24 anni. L’estate è il periodo più a rischio: un giovane su due ha il suo primo rapporto da giugno a settembre e solo uno su tre utilizza il preservativo. E’ proprio durante le vacanze che si tende ad abbassare la guardia: complici spesso l’abuso di alcol e di sostanze stupefacenti. ‘Tali comportamenti alterano la consapevolezza del rischio e provocano un calo nell’attenzione alle protezioni sessuali, specialmente in una fascia d’età – quella adolescenziale – che è la più delicata”, spiega il direttore del Sert, Antonio Mosti. Alle ragazze – che sono i soggetti fisiologicamente più a rischio – va l’invito di tenere sempre un preservativo nella borsa e di pretenderne l’utilizzo anche se i coetanei fanno diversamente e specialmente se il partner occasionale tanto giovane non è’. L’indagine resa nota dalla Società italiana di Ostetricia e Ginecologia mostra la scarsa informazione degli adolescenti su prevenzione e rischi dovuti al mancato uso del condom. E così sono in aumento infezioni come clamidia, sifilide e gonorrea fino alle più gravi e non guaribili epatite e Hiv (parliamo di Hiv quando l’infezione non è ancora divenuta malattia, l’Aids è invece la malattia conclamata causata dall’infezione del virus Hiv). “L’Aids non è più una malattia confinata a tossicodipendenti e omosessuali: è diventata oggi – afferma Antonio Iacono (Lila) – una malattia trasversale che nell’88% dei casi si trasmette in coppie eterosessuali. Dal 2006 al 2010 a Piacenza si sono verificate 101 nuove infezioni da Hiv’. La sifilide torna a fare paura e la sua diffusione tra gli adolescenti è pari all’8% e a preoccupare sono anche: papilloma virus, gonorrea, herpes genitale e la recente clamidia che può provocare sterilità. ‘E’ la donna il soggetto più a rischio: il 70% delle uretriti batteriche – spiega la dottoressa Alessandra Donisi (U.O. Malattie Infettive Ausl) – è asintomatica e viene scoperta occasionalmente e tardivamente’. Tra i giovani c’è grande disinformazione: ‘Mancano un’ educazione sessuale corretta ed una cultura della prevenzione. Nei paesi del nord Europa – aggiunge la dottoressa Donisi – il 90% degli adolescenti usa il preservativo. In Italia solo il 20% lo fa: la maggior parte degli adolescenti lo considera un peso.  Nelle scuole riscontriamo ancora un certo disagio nell’affrontare tematiche legate al sesso considerato ancora un tabù: servizi pubblici come i consultori giovanili esistono ma non vengono utilizzati per timore, imbarazzo o spesso anche perchè sono pochi a conoscerne l’esistenza’.
Sesso: giovani e cliché
‘Quando ci rechiamo  nelle scuole la maggior parte delle ragazze – spiega la dottoressa Alessandra Donisi (U.O. Malattie Infettive Ausl) – considera peggiore il rischio di una gravidanza indesiderata alla possibilità di contrarre un’infezione da Hiv, che è vista come una malattia remota e debellata’. La maggior parte dei giovani – inoltre- crede che le malattie sessualmente trasmissibili possano essere evitate attraverso una selezione visiva del partner: “L’utilizzo del preservativo – aggiunge la dottoressa – spesso dipende anche dal luogo in cui avviene la conoscenza del partner occasionale (se in discoteca o al pub), dall’abbigliamento e se a presentarlo sono stati amici in comune’.
Aids:  attenzione giù, salgono i contagi
‘La lieve diminuzione dei contagi da Hiv verificatasi all’inizio del nuovo millennio (dovuta al clima di paura diffusasi tra la fine anni Ottanta e metà anni Novanta) ha diffuso nella coscienza collettiva una minore percezione del rischio e di conseguenza una minore propensione alle precauzioni. Fattore che – aggiunge Donisi – unito alla liberalizzazione della sessualità, all’abbassamento dell’età media del primo rapporto e all’aumento dei flussi migratori ha fatto riesplodere l’allarme. Nel mondo si contano 110 milioni di casi di malattie sessualmente trasmissibili all’anno: un adolescente su 20 contrae una malattia sessualmente trasmissibile prima dei 20 anni e circa la metà dei casi di Hiv avviene tra i 15 e i 24 anni’. ‘Colpa anche di mancate campagne informative mirate all’utilizzo del profilattico e quasi esclusivamente incentrate a fare il test dell’Hiv: cosi facendo – ricorda Antonio Iacono (Lila) – si rischia di mandare un messaggio sbagliato e di diffondere l’abitudine a non utilizzare precauzioni con la scusante dei controlli periodici’. ‘Il preservativo – aggiungono Donisi e Iacono – è l’unico mezzo in grado di tutelare chiunque abbia una vita sessualmente attiva: non toglie nulla al rapporto ed è bene abituarvisi fin da subito. E’ in commercio da diversi anni anche il preservativo femminile che consente alle ragazze di gestire in prima persona la propria protezione senza lasciarla completamente nelle mani del partner’. ‘Non basta fare il test dell’Hiv – conclude la dottoressa Donisi: serve un atteggiamento coscienzioso e preventivo affinchè il controllo annuale non diventi la giustificazione ai comportamenti scorretti e pericolosi”.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)