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Societa' Italiana di Pediatria, ricerca sugli adolescenti: dati su fumo, alcol, droga e comportamenti a rischio

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Roma - Cala il consumo di sigarette e alcolici tra gli adolescenti italiani, ma sale in modo preoccupante il consumo di

spinelli, e i comportamenti a rischio vengono praticati con sempre piu' disinvoltura. E' il quadro emerso dall'edizione 2010

dell'indagine "Abitudini e Stili di vita degli adolescenti" che la Societa' Italiana di Pediatria svolge da quattordici anni

su un campione nazionale di 1300 studenti delle scuole medie inferiori di eta' compresa tra gli 12 e i 14 anni. L'indagine,

patrocinata dal Ministero della Gioventu', sara' presentata al Convegno "la Societa' degli Adolescenti" il 2 dicembre a

Salsomaggiore. Meno di un adolescente su tre dichiara di fumare sigarette, dato in calo rispetto allo scorso anno (27,7

contro 29,5). In leggera diminuzione anche il consumo di alcolici, che comunque rimane alto (beve birra il 47%, vino il 40%,

liquori il 18%). Cresce (dato molto probabilmente anche sottostimato) il consumo di "canne": il 9% del campione dice di aver

provato almeno una volta uno "spinello" contro l'8% dello scorso anno. L'1,5% del campione (contro lo 0,3% di un anno fa)

ammette di aver provato l'ecstasy che viene percepita sempre di meno come una droga pericolosa. Si riduce, infatti, di 9

punti percentuali, passando dal 77,5% al 66,3%, il numero di coloro che ritengono l'ecstasy "una droga pericolosa", mentre

passa dal 5,2 al 9,3% il numero di coloro che la ritengono poco pericolosa. Resta alta, ma si riduce di anno in anno, la

percezione del rischio riguardo una lista di comportamenti potenzialmente pericolosi che la Societa' Italiana di Pediatria

sottopone da anni al campione, come ubriacarsi o avere rapporti sessuali non protetti. Aumenta inoltre (dal 67,4 al 68,2) la

percentuale di chi dichiara di adottare deliberatamente comportamenti considerati rischiosi. Avere rapporti sessuali non

protetti, ad esempio, viene percepito come rischioso dall'83,9% del campione, un dato ancora alto ma in calo (era l'86,8% nel

2008). A sette adolescenti su 10 (68,2%) capita di fare qualcosa di rischioso (era il 67,4 l'anno scorso).