Society for Neuroscience: la sbornia settimanale lascia il segno per la vita
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Binge-drinking: la sbornia settimanale lascia il segno per la vita
Chi pensa che i postumi della sbornia settimanale svaniscano il giorno dopo, e che magari lo scotto da pagare sia semplicemente qualche ora di nausea e mal di testa sarà costretto a ricredersi. La realtà è un'altra: l'abuso di alcol, sia pure non quotidiano ma limitato a serate di
eccessi di tanto in tanto, comporta seri rischi nel lungo periodo per la salute mentale, presente e futura, degli adolescenti. Il cosiddetto
binge-drinking, come viene definire l'abuso di alcol in una ristretta quantità di tempo, lascia il segno nel cervello aumentando i rischi
futuri di soffrire di ansia e depressione. A sottolineare i rischi impliciti nel bere eccessivo è uno studio del Loyola University Health
System di Chicago, presentato in occasione del convegno annuale della Society for Neuroscience di San Diego. Il binge drinking, spiegano gli
esperti, già molto diffuso nei Paesi anglosassoni, si sta diffondendo tra i giovani di tutto il mondo occidentale. Nell'immediato il pericolo
è di intossicazione, oltre che di incidenti e comportamenti pericolosi che possono portare alla morte.
Per mostrare i danni a lungo termine, invece, ricercatori statunitensi hanno osservato che la risposta allo stress in roditori che avevano
ingerito periodicamente grandi quantità di alcol, veniva alterata in maniera permanente. Secondo Toni Pak, coordinatore della ricerca, si ha
un netto deterioramento nella secrezione di ormoni che aiutano l'organismo a reagire allo stress. I risultati, spiegano gli scienziati, non
sono direttamente trasferibili sull'uomo ma offrono un'indicazione molto precisa dei danni permanenti dell'alcol sul cervello degli
adolescenti.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)