Solita notte di schiamazzi e vandalismi.
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Ennesimi atti teppistici in piazza IV Novembre con lanci di bottiglie. Ancora disagi per i residenti che abitano in centro.
CORRIERE DELL'UMBRIA 06.04.2009
PERUGIA Un giro in centro per una serata di ordinaria follia. Questo hanno potuto verificare, sabato sera, i perugini e non che si sono trovati in piazza IV Novembre. Complice la temperatura primaverile erano molte le persone, specialmente giovani, che si erano recate al centro storico. Decisamente mortificante, il quadro che si presentava in piazza IV Novembre dove dominava invece il caos. Sulle scalette del duomo, una folla di giovinastri a bere e lanciare bottiglie di birra. Forse si è dimenticato l'episodio di qualche anno fa, quando il lancio di una bottiglia contro una scultura della fontana Maggiore compromise l'integrità dell'artistico manufatto. Col conseguente, costoso intervento di restauro. Che abbiamo pagato di tasca nostra. E tutto questo avveniva in barba alle ineccepibili ordinanze che pongono divieti e sanzioni in riferimento a simili comportamenti. Vengono in mente le "gride" del Seicento, quando di norme ce n'erano tante, ma il problema era quello di farle rispettare. Nella piazza non un vigile o un poliziotto a farsi vedere, almeno con una semplice funzione di deterrenza. Il lancio è andato avanti nel caos più completo finché i "padroni" della piazza non si sono stufati e hanno deciso di smettere. Tutto questo nell'indifferenza generale. Poco lontano, sotto le Logge di Braccio, a fianco della statua di Giulio III, un gruppo di punkabbestia, come si definiscono i vagabondi metropolitani, bisticciavano rumorosamente, unitamente ai latrati dei cani cui abitualmente si accompagnano. In cima a via Calderini (che i perugini continuano a chiamare via Pinella) ancora un gruppo di punk che gridavano, ricorrendo ad un ampio repertorio lessicale di irriferibile turpiloquio. Impossibile circolare per i residenti che con i propri mezzi cercavano di ritornare a casa e parcheggiare nella zona di Porta Sole visto che piazza Piccinino era chiusa in quando ieri si svolgeva la tradizionale fiera del biologico. Ma è proprio questa l'immagine della città che ci piace veicolare? Siamo sicuri che ciò corrisponda all'interesse di una comunità che porta la cultura come fiore all'occhiello? Non bastano le telecamere, occorre la presenza concreta. Per prevenire, più che per reprimere