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Solo per curiosi, fa flop l'esordio dell'alcol-test

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L'esperienza di Guido Lazzeri: «Chi vuole ubriacarsi non lo convinci a smettere tanto meno con un test»
NILO DI MODICA
PONTEDERA. «Un deterrente» per alcuni, «inutile» per i più. Le nuove normative previste dal Codice della Strada per chi

somministra alcolici fino a tarda notte dividono ristoratori e gestori di pub e birrerie. Dopo la prima ondata di regolamenti

introdotti in agosto, a partire da domenica tutti i locali che vendono alcolici dopo la mezzanotte devono mettere a

disposizione dei clienti etilometri o alcol-test monouso.
Un obbligo già in vigore dal 13 agosto per i locali con intrattenimento e che ora si estende a tutti negozi che vendono

alcolici. Una disponibilità che per i gestori di locali non ha nessun altro vincolo e che lascerà ai clienti la libera scelta

di sottoporsi al test e mettersi alla guida, ma che comunque è stato accolto con qualche scetticismo. Una soluzione che per i

detrattori inciderà poco o nulla nelle abitudini dei frequentatori di bar.
«Ho lavorato tanto in discoteca al Boccaccio e abbiamo in molti casi provato delle iniziative di sensibilizzazione - dice

Guido Lazzeri, responsabile del pub Il Portone, in piazza del Teatro a Pontedera - Tutte sempre senza successo. Chi vuole

ubriacarsi non lo convinci a smettere, tanto meno con l'alcol-test». Il nuovo regolamento, se da una parte introduce l'

obbligo di detenere gli alcol-test a disposizione (con sanzioni dai 300 ai 1.300 euro per chi sarà trovato sprovvisto) dall'

altra amplierà la fascia oraria di vendita fino alle 3 del mattino. Per i negozi di piccola e media distribuzione dove

vengono venduti alcolici senza consumazione diretta resta invece l'obbligo di non somministrarli dalla mezzanotte alle 6 del

mattino. Uniche deroghe Capodanno e Ferragosto.
C'è chi già ha avuto qualche richiesta, come il gestore del Chimney Pub Giacomo Fogli. «Ne ho dati via due, di quelli

monouso - racconta Fogli - anche se un'iniziativa del genere, se avrà qualche effetto, avrebbe avuto bisogno di una campagna

di sensibilizzazione. Se i primi tempi qualcuno ci chiederà i test sarà più per curiosità che per altro».
«Ovviamente ci siamo adeguati - commenta Nicola Romagnoli, titolare del Bulldog's Pub di Pontedera - ma come sempre i

ragazzi si divideranno fra coloro che già hanno la coscienza di non mettersi alla guida e quelli che invece se ne

infischiano».
In generale sono i ristoratori ad aver recepito meglio la nuova normativa, ma anche fra i gestori dei pub ci sono quelli più

possibilisti. Come i gestori dell'Abbey Road Pub di viale Italia: «non creano nessun problema e sono uno strumento in più». O

quelli del Decris Pub, a due passi dalla Rocca di San Miniato, che si dicono «convinti che la nuova misura possa in qualche

modo responsabilizzare i ragazzi» anche se «non è stato molto facile procurarseli».
La reazione, in generale, è comunque composta. Anche in vista dell'esiguo costo che i proprietari dovranno accollarsi,

acquistando alcuni alcol-test monouso in farmacia o facendo comodati d'uso dei macchinari elettronici più sofisticati, che

vanno per la maggiore. «I ragazzi vedono l'apparecchio nel locale e sono incuriositi, molto più che da un cartello - dicono i

gestori - speriamo almeno che sia davvero utile».