Sondrio: incontro di prevenzione contro l'abuso di alcol
cufrad news alcologia alcol prevenzione dipendenza
Cultura del bere in discussione
Serata dedicata alla promozione della salute contro l'abuso di alcol, quella di mercoledì nella saletta assembleare della Società Operaja.
Fra gli organizzatori il circolo Arci "Il Contatto" di Sondrio con la collaborazione dell'Acat, Associazione dei club alcologici
territoriali; Circolo Arci "Mille Papaveri Rossi" e "Locos club". Presenti Marco Doria, presidente Circolo Arci "Il Contatto" e il dottor
Domenico Chirico, medico di base a Chiavenna ed esperto in materia.
«Abbiamo deciso di iniziare un percorso di sensibilazione da noi chiamato "promozione e protezione della salute" - ha spiegato Doria -
Vogliamo sensibilizzare la comunità affinché l'alcol non divenga, come purtroppo è nel nostro territorio, un'ancora più vasta piaga sociale,
e ai comportamenti che fin dall'età precoce possono permettere il riappropriarsi di quello che è il piacere di vivere e quindi di stare in
salute. Le metedologie si rifanno agli studi del professore di origine croata Vladimir Hudolin, psichiatra di fama mondiale. Dedicò gran
parte della sua attività allo studio dei problemi legati all'uso d'alcol e droghe fin dall'inizio degli anni ‘50».
«L'obiettivo non è quello di togliere l'alcol dalla società, ma rendere più consapevoli le proprie scelte riguardo l'assunzione di bevande
alcoliche e la conoscenza delle dinamiche legate al bere. E' facile sentir dire "Io bevo e reggo l'alcol", mentre quello beve male e non lo
regge. Sono luoghi comuni, falsi giudizi che peggiorano le relazioni con la persona. Hudolin non vedeva l'alcolismo come malattia ma come
comportamento».
Il problema alcol non è di una persona - ha detto Chirico - è all'interno di un nucleo familiare, alla società. «Se c'é una persona con
problemi legati all'alcol in famiglia, il problema è di tutta la comunità in cui vive, non solo di chi beve. L'alcol è una sostanza
pericolosa, diffusissima, che provoca dipendenza, tolleranza psicoattiva perché modifica la percezione della realtà, definita dall'Oms droga
a tutti gli effetti. Bere un bicchiere di bevanda alcolica non è come bere un'aranciata: talvolta ha conseguenze drammatiche. Hudolin non
solo forniva la metodologia di trattamento degli alcolisti e loro famiglie ma soprattutto metteva in discussione la nostra "cultura del
bere"».
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)