Sondrio: l'ASL mette in guardia contro i fattori di rischio per la salute
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L'Asl promette lotta a tutto campo ai comportamenti, cosidetti, a rischio. Sedentarietà, abitudine al fumo (in particolare
nelle donne), uso e abuso di alcol e droghe, e alimentazione scorretta. Stili di vita talmente correlate all'insorgere di
malattie, cosidette cronico-degenerative, da indurre il servizio sanitario a prendere seri provvedimenti. Basti pensare che
queste malattie rappresentano il 70% di quelle che colpiscono la popolazione dei paesi industrializzati. Dato confermato
anche in provincia di Sondrio dove, con riferimento all'ultimo dato utile, il 2008, l'11% degli assistiti (quasi 20mila
persone), presentavano problemi cardio-vascolari per i quali si è impiegato il 21% della spesa sanitaria locale, il 2,8%
degli assistiti (5mila persone) erano affetti da diabete con impiego dell'8,6% della spesa sanitaria locale, il 2,7% degli
assistiti (pari a 4788 persone) erano affetti da tumori maligni per un'implicazione del 16,9% della spesa sanitaria e,
infine, l'1,2% degli assistiti (pari a 2165 persone) erano affetti da malattie dei bronchi e dei polmoni per un impiego del
2% della spesa sanitaria locale.
Di qui la necessità, individuata nel «Documento di programmazione e coordinamento dei servizi sanitari e socio-sanitari per
il 2011», in adozione proprio in questi giorni da parte dell'Asl di Sondrio, guidata da Nicola Mucci, di individuare azioni
utili a spingere la popolazione assistita a modificare tali comportamenti a rischio attraverso l'educazione alimentare e la
prevenzione dell'obesità, la promozione della salute orale, dell'attività fisica, della sicurezza sul lavoro, stradale e
domestica, e attraverso la lotta al fumo e all'uso e abuso di sostanze legali e illegali. Più nel dettaglio l'Asl ha previsto
l'inserimento di distributori automatici per snack salutari nelle strutture sanitarie, in misura almeno uguale o superiore al
10%, e nelle scuole superiori, in misura uguale o superiore all'1%, che, per quanto minima, costituisce un segnale
dell'attenzione che si vuole riscuotere in argomento da parte del mondo giovanile. È prevista anche l'adozione del progetto
«Scale per la salute» con cui si invitano gli utenti di almeno il 90% delle sedi dell'Asl provinciale a usare le scale
anziché gli ascensori, così come l'incremento del 5% delle linee di "Piedibus" (per favorire l'accesso a piedi alle scuole ai
bambini) presenti sul territorio, e l'incremento in analoga percentuale dei "Gruppi di cammino" presenti e che hanno
riscosso, peraltro, parecchio successo in passato con riferimento, ad esempio, a quello realizzato a Sondrio sul Sentiero
Valtellina.
Ancora, l'Asl ha previsto l'attuazione di un programma di promozione di stili di vita sani in almeno un'azienda produttiva o
di servizi della nostra provincia, di medie dimensioni, e con buona percentuale di lavoratrici, così come intende insistere
su questi aspetti sia nell'ambito dei percorsi di screening mammografico e del colon retto già in atto, sia nell'ambito del
percorso nascita col progetto "Mamme libere dal fumo". Continuerà anche il coinvolgimento delle scuole dell'infanzia ed
elementari sul programma "A scuola di salute" così come i medici condotti saranno invitati a proseguire nella loro campagna
di prescrizione di stili di vita più sani.
Il tutto considerato anche i risultati evidenziati nel Registro Tumori della provincia di Sondrio dal parametro relativo alla
mortalità correlata al fumo e agli anni di vita persi attribuibili al fumo. Relativamente all'ultimo parametro utile, quello
del 2007-2008, nella nostra provincia, infatti, ogni deceduto per cause ricollegabili al fumo perde, in media, 20 anni se
maschio, e oltre 26 se femmina. Di cui l'insistenza del nostro servizio sanitario rispetto a politiche di informazione circa
i danni causati dal fumo su tutti, ma, ancor più, in particolare, sulla popolazione femminile.