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Sondrio: tabagismo, sempre più donne e giovani

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Tabagismo, sempre più donne e giovani

Sempre più donne e soprattutto adolescenti fumano. Questo è il dato che emerge dai monitoraggi condotti dalla sezione di Sondrio della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt) e dal dipartimento di prevenzione medica dell'Asl di Sondrio. Se il fumo tra gli uomini registra

una netta diminuzione, non è così tra le donne, fra le quali il vizio della sigaretta continua a crescere, con un progressivo abbassamento

dell'età di sperimentazione. E l'emergenza per il sesso femminile è purtroppo già evidenziata dalle statistiche di incidenza dei malati

tumorali ai polmoni e alle vie aeree superiori, malattie strettamente correlate al fumo.
"L'età critica per iniziare è quella dei primi anni dell'adolescenza, tra i 12 e i 13 anni, quando si verifica il passaggio dalla terza media

alla scuola superiore" commenta il dottor Claudio Barbonetti, presidente della Lilt Sondrio, impegnata con molte attività di prevenzione

nella lotta al tabagismo e non solo, realizzando 9 mila visite di prevenzione l'anno. E questi dati drammatici si ripercuotono anche sulla

salute: "Da uno studio sui trienni 1993-95 e 2003-2005 si nota una riduzione del tumore ai polmoni tra gli uomini del 25%, mentre tra le

donne conosce un aumento del 15%. Il trend di incidenza del tumore dei polmoni riflette l'effetto dell'abitudine al fumo e il dato

provinciale ci dice che oggi in provincia di Sondrio fuma il 20% della popolazione femminile, 1 donna su 5".
La sezione di Sondrio della Lilt, con sede nel capoluogo, conta 3mila soci, svolge prevenzione ed educazione sanitaria e promuove iniziative

per raccogliere fondi per la ricerca. Dal 2004 ha attivato il Centro per la lotta al fumo e delle 52 persone che hanno partecipato ai gruppi

per la disassuefazione dal fumo, la percentuale di successo è risultata pari al 61%, con dati positivi confermati anche a distanza di tempo.

Molte le iniziative come spiega Barbonetti: "Nel nostro laboratorio antifumo, introdurremo una seconda psicologa personalizzando i percorsi

di disassuefazione e ci rivolgiamo anche alle aziende che sul modello americano vogliono investire nella lotta antifumo".
"Compito dell'Asl - spiega la direttrice sanitaria Lorella Cecconami - è quello di rimuovere i principali fattori di rischio, promuovendo

stili di vita corretti e salutari. Il fumo è tra questi e da tempo abbiamo attivato campagne di prevenzione nelle scuole a partire da quella

dell'infanzia e dalle elementari con il progetto Scuola di salute, in collaborazione con Regione Lombardia"

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)