Sonno killer al volante, unito all'alcol moltiplica 7 volte i rischi
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Il pericolo aumenta sensibilmente dopo 18 ore continuative di veglia, soprattutto in alcuni orari. Il rischio massimo dalle 2 alle 6 del mattino. L'esperto: ''Inutile alzare volume dell'autoradio o aprire il finestrino, bisogna fermarsi''
Adnkronos Salute 20 marzo 2009
Roma - Il sonno è un vero e proprio killer al volante: da solo raddoppia il rischio di incidenti, mentre unito all'alcol lo moltiplica di 7 volte. Un pericolo, quello degli incidenti stradali 'da sonno', che come dimostrano studi di laboratorio aumenta sensibilmente dopo 18 ore continuative di veglia ed è in agguato soprattutto quando si guida in alcuni orari, con un rischio massimo dalle 2 alle 6 del mattino. Sono alcuni dati forniti all'ADNKRONOS SALUTE da Fabio Lucidi, docente di psicologia dell'università romana La Sapienza ed esperto di sonno e guida, alla vigilia della Giornata mondiale del sonno, organizzata oggi dalla World Association of Sleep Medicine (Wasm), e dedicata quest'anno proprio ai rischi al volante.
Le vittime del 'colpo di sonno' sono soprattutto guidatori maschi tra i 18 e i 30 anni, coinvolti in incidenti che avvengono tra la mezzanotte e le 6 del mattino, soprattutto su strade extraurbane. A rischiare di più sono, in particolare, i cosiddetti 'gufi', cioè le persone che, per ritmi biologici, hanno maggiore propensione ad addormentarsi e svegliarsi in orari più tardi. Per evitare i rischi, spiega l'esperto, la migliore 'ricetta' è la prevenzione. "Un sonnellino pomeridiano - precisa - quando si sa che si faranno le ore piccole è molto utile". Ma si tratta di una strategia poco usata. Si utilizzano invece rimedi inutili, e a volte persino pericolosi, solo all'ultimo momento, quando si sente arrivare il sonno e si è già al volante. Non serve, infatti, aprire il finestrino per 'svegliarsi' con l'aria fresca, nè alzare il volume della radio oppure cantare a squarciagola. "Si tratta di 'ricette ingenue' - spiega Lucidi - che oltre a non servire sono pericolose, perché distraggono. C'è persino chi pensa di superare il sonno parlando al cellulare, facendo così aumentare il pericolo in maniera esponenziale". Un rimedio più utile può essere il caffè, "ma non è risolutivo - continua l'esperto - anche perché ogni persona ha reazioni diverse rispetto alla caffeina e diverse sono le quantità necessarie perché faccia il suo effetto di 'risveglio'". La soluzione ideale, invece, "è quella di fermare la macchina, quando si percepisce l'arrivo della sonnolenza, e fare un riposino di non oltre 20 minuti, perché dormire di più sarebbe controproducente. Purtroppo questa soluzione non è molto utilizzata".