Sonno, pasta e niente "smart" drugs come allenarsi prima della maturità
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Studio in abbondanza, la giusta quantità di sonno, cibo "q. b.", quanto basta per ricaricare corpo e cervello, nessun aiutino chimico e - perché no? - un pizzico di fortuna. Ecco la ricetta per sostenere un buon esame. La maturità è agli sgoccioli per mezzo milione di studenti italiani e puntuali arrivano i consigli degli esperti per massimizzare la resa. In modo salutare.
Rischio "febbre da maturità". A registrare la tendenza è una ricerca promossa dall'Osservatorio FederSalus, secondo cui le giornate di studio intenso possono portare a comportamenti scorretti, con effetti che a volte si protraggono ben al di là del periodo d'esami. Psicologi, nutrizionisti e dietologi dell'Associazione elencano i problemi più frequenti tra i maturandi: insonnia, mal di schiena e cervicali, sbalzi d'umore e irritabilità, brusche variazioni del peso corporeo. Tutti sintomi di cattive abitudini che caratterizzano la full immersion di queste settimane: troppe ore davanti allo schermo del computer, meno sonno e meno sport (che invece aiuta a rilassarsi e fissare i concetti), un'alimentazione più disordinata. Ben venga il ripasso, ma nel modo giusto, insomma. L'Osservatorio ha stilato un decalogo di consigli per i ragazzi. Tra le regole, almeno mezz'ora al giorno di attività fisica leggera, ma anche pause brevi e frequenti per rigenerarsi.
Performance alterate. Nei giorni che precedono le prove si moltiplicano gli allarmi dei medici che mettono in guardia dagli effetti delle sostanze che dopano la mente. Si tratta di smart drug, molecole utilizzare per curare pazienti affetti da disturbi neurologici o cognitivi che però alcune persone sane usano per aumentare la concentrazione. "Stimolanti come metilfenidato, destroanfetamina e modafinil, normalmente prescritti per la terapia del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, dell'autismo e di disturbi del sonno vengono presi in dosi massicce dagli studenti, soprattutto alla vigilia degli esami", afferma Anna Lisa Muntoni dell'Istituto di neuroscienze del Cnr di Cagliari. Anche se in Gran Bretagna si è tornati a discutere sulla validità del loro utilizzo, gli esperti sottolineano i gravi rischi, a cominciare dal pericolo di diventare dipendenti. E non solo: "Disturbano i meccanismi del sonno, vanificando dopo qualche giorno la loro azione e mettendo a repentaglio la memoria", continua l'esperta.
Nessun debito di sonno. Dormire bene è invece la chiave del successo scolastico: la conferma arriva da una ricerca condotta all'università di Pittsburgh e resa nota durante il meeting di giugno delle Associated Professional Sleep Societies. I ricercatori hanno analizzato il sonno di un gruppo di adolescenti, comparandolo con i voti ottenuti negli esami. Il risultato è inequivocabile: chi dorme meglio raggiunge punteggi più alti, soprattutto in matematica. Più che sul numero di ore, l'enfasi è sulla qualità del riposo: tranquillo, senza risvegli. È un buon motivo per limitare la caffeina. "Bere troppo caffè non migliora il rendimento, ma genera uno stato di eccitazione che può sfasare il ciclo sonno-veglia", spiega Emilia Donatiello dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr di Avellino. "Ci si sente in grado di tirare notte sui libri, quando invece si ha bisogno di dormire - continua la ricercatrice - inoltre, cambiare i ritmi del sonno in un periodo già stressante come quello degli esami non aiuta la concentrazione". Il rischio? Accumulare stanchezza e arrivare sfiniti all'orale. Meglio moderare anche altre sostanze eccitanti, come tè e cioccolata, ed evitare energy drink e alcool.
Almentazione con lode. Il vero carburante della mente, dice la ricercatrice, è "il glucosio, che va assunto sotto forma di pane, pasta, riso, cereali o patate. Sbaglia chi elimina i carboidrati, che assicurano un rifornimento costante di zuccheri nel sangue, a disposizione del cervello". La dieta deve essere varia e completa, con qualche accorgimento. La Coldiretti ha stilato una lista di cibi "in" e "out". Sono ammessi formaggi freschi e yogurt, uova bollite, infusi caldi con il miele, frutta e molta verdura. Sconsigliati, invece, piatti pesanti, alimenti troppo conditi e in scatola, che eccedono in sodio e conservanti. No agli snack veloci per eccellenza, patatine in sacchetto e salatini. E allora durante lo svolgimento delle prove scritte, come ci si ricarica? "Va benissimo un frutto, che fornisce una quantità di zuccheri immediata, oppure uno yogurt o un po' di frutta secca ", consiglia Donatiello. "È importante anche bere tanta acqua: la scarsa idratazione rende difficile concentrarsi"