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Sostanze cangerogene nelle sigarette elettroniche? I dati di un'indagine francese

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Le sigarette elettroniche sono cancerogene
Uno studio contraddice gli americani


La nuova ricerca condotta da una rivista francese, 60 Millions de Consommateurs, rivela che nelle sigarette elettroniche siano contenute sostanze cancerogene, tanto quanto o in quantità superiore a quelle contenute nelle sigarette normali.
Grazie ha un protocollo innovativo, è stata messa in evidenza la quantità di molecole pericolose che fino a quel momento non era ancora stata notata da nessuno. Thomas Laurenceau, uno degli autori, ha spiegato che i risultati delle analisi hanno "mostrato che il vapore delle e-sigarette contiene sostanze pericolose per la salute, a volte in percentuali anche più rilevanti di quelle presenti nelle classiche sigarette.


A destare preoccupazione è soprattutto la presenza di formaldeide, che è stata riscontrata nei prodotti sia con che senza nicotina in 3 casi su 10. Altra sostanza sotto accusa e l'acroleina, ritenuta molto tossica e rilevata in quantità anche superiori rispetto alle comuni sigarette. Sono anche notevoli le differenze rilevate tra le sostanze indicate in etichetta e i componenti effettivi dei prodotti esaminati. Presente anche l'acetaldeide, che viene considerato come una sostanza cancerogena potenziale. Tracce di metalli tossici come cromo, nichel e antimonio sono state trovate in altri modelli.
Ciò ha condotto le associazioni dei consumatori ad allertare le autorità di controllo sanitario e a richiedere una maggiore sorveglianza sul mercato delle sigarette elettroniche. In Francia sono già stati votati degli emendamenti restrittivi riguardo alle e-cig, che ne vietano l'utilizzo ai minori di 18 anni, mentre in Italia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha introdotto il divieto di utilizzo della e-cig ai minori e all'interno delle scuole, aderendo al parere del Consiglio superiore di sanità.


Questi risultati sono in contrapposizione a uno studio di Arista Laboratories, un centro di ricerca indipendente con sede a Richmond, in Virginia, che ha preso in esame il tipo di sigaretta elettronica più potente abbinata alla maggiore concentrazione possibile di nicotina. Il risultato è che l'assorbimento della sostanza sarebbe pari a 0,3 mg per ml, contro 0,9 mg per ml relativi alle sigarette tradizionali.
Ma le buone notizie per i consumatori di e-cig vengono anche dall'Università Federico II di Napoli. Una ricerca condotta dal Dipartimento di Chimica dell'ateneo assicura che le sostanze contenute nei liquidi delle sigarette non sono dannose.
Marco Trifuoggi, docente di chimica analitica, spiega al Corriere della Sera: "la verifica è stata fatta sulla presenza di quantità tangibili di metalli quali arsenico, manganese, cromo, vanadio, piombo e abbiamo verificato che la loro presenza può essere esclusa fino ai limiti di rilevabilità strumentale e, soprattutto, fino ai limiti di rilevabilità compatibili con normali prodotti per questo uso".


La discussione sulle sigarette elettroniche rimane comunque molto accesa e probabilmente ci saranno presto nuovi risultati ad alimentarla, anche perché si tratta di un prodotto relativamente nuovo, i cui effetti sul lungo periodo, quindi, non possono ancora essere evidenti.
Nel frattempo, gli esperti suggeriscono in ogni caso di acquistare solo materiale verificato nei punti vendita autorizzati, evitando l'acquisto su internet, che impedisce di valutare appieno il contenuto e il tipo di fabbricazione del prodotto.


Riccardo Antinori


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)