Sotto l'ombrello di alcol e fumo per sfuggire alle insicurezze
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TERMOLI. Il disagio giovanile è un fenomeno sul quale tanto si discute e si dibatte. Sul quale si cercano in continuazione soluzioni perché non si riesce mai ad individuare quel qualcosa che faccia cessare solamente il fatto di pronunciare quel termine. Probabilmente non accadrà mai, è un fenomeno troppo ampio e dispersivo per trovare in pochi secondi l'antibiotico che lo guarisca. Studiosi e studiosi si scervellano sulle cause, sulle modalità, manco fosse un qualcosa preparato a tavolino che preveda già di per se delle soluzioni.
E' difficile trattarlo, è difficile affrontarlo e scovarlo anche in una città come Termoli. E' difficile perché oggi ogni fenomeno fuori dalle righe compiuto da un minorenne viene classificato come disagio giovanile ma forse così non è. Ci sono le mode, il bar, la comitiva, il gruppo, il branco e la famiglia, lo stadio, lo sport. In modo molto sintetico quando in città succede qualcosa che riguarda il mondo giovanile si è sempre pronti a puntare l'indice su quello che Termoli non può offrire. Ma con molta probabilità non è neanche questa la soluzione, non sono i soli luoghi di aggregazione l'antidoto contro il disagio giovanile se poi così si vuole intendere. Non è assolutamente detto che chi beve e si ubriaca oppure fuma uno spinello o si "tira" una striscia di coca sia per forza di cose un disadattato che sfoga il malessere su se stesso. E' pur vero che quando i giovani vogliono sentirsi un qualcuno ci danno sotto. Poi però c'è chi si ferma e chi invece affonda il più possibile fino ad annientarsi. Ma c'è anche chi queste cose non le pensa proprio. Ma pensiamo non siano fattori catalogabili come disagio giovanile. Forse è malessere, forse no.
Tuttavia è pur vero che sono tutti fenomeni da controllare in quanto dagli esiti futuri sconosciuti. Il disagio è probabilmente avvertito da chi ha genitori separati, da chi prende un brutto voto a scuola, da chi non riesce a conquistare una ragazza oppure ha un po' di pancia rispetto ai coetanei, da chi ha situazioni economiche precarie o da chi decide di farla finita perché la situazione che ha davanti gli sembra più grande di quel che la realtà prospetta. La mente corre e cammina, il disagio può portare si a certi comportamenti ma con molta probabilità non ne è la causa principale del comportamento stesso. Prima si parlava spesso dei paesi che circondano la città adriatica dove i bar sarebbero luoghi quasi di culto frequentati dagli adolescenti. Ma quel fenomeno ormai è diffuso anche a Termoli, ne sono sintomo diffuso il capannello di ragazzi che si radunano in fondo al corso nazionale e nelle vie parallele oppure in piazza Bega. Quelli che aspettano San Basso per "distruggersi" davanti a un falò. Se fate attenzione dove notate gruppi di ragazzi ci sarà quasi di sicuro un bar. Ma il bar è sintomo di disagio?
Forse nel gruppo ci sarà qualcuno che si ubriacherà perché ha realmente problemi di cui non riesce a parlarne con nessuno. Ma è pur vero che la massa si ubriaca è perché gli piace e perché evade da un certo contesto fatto di formalismo come può essere la scuola o la famiglia dove il più delle volte non sono ammessi errori e comportamenti diversi da quel che recita il dettato. Prima il bar e a volte in seguito le botte. Cassonetti bruciati e piccoli atti di vandalismo mischiati a gesti di bullismo. Un bel calderone dove ogni angolo è occupato da un problema. Bisognerebbe avere la lucidità di affrontare tutti i problemi con la dovuta calma anche in età giovanile. Ma la forza dove si trova: nella scuola, nella famiglia, all'oratorio o in parrocchia, nel lavoro, negli amici oppure nello sport? Sono solo contorni che creano un carattere e una personalità, ma poi sta a chi vive una determinata situazione capire come e se è possibile uscirne. Insomma la parola non può che essere lasciata agli esperti già alle prese con mille dilemmi. Fatto sta che anche a Termoli questi fenomeni sono in rapida ascesa, ma sarà realmente disagio? Forse un disagio è un qualcosa che si avverte dentro al di là di ogni situazione esterna che in molti casi può fomentare e far crescere la fiamma del malessere. Ma in fin dei conti in città ci sono impianti sportivi, le spiagge, i cinema e le associazioni. A volte si dice che si è costretti ad andare fuori perché la città offre poco. Ma provate ad andare a Vasto. La musica è quasi la stessa. Stesso bar e stessa birra. Forse però solo il fatto di vedere gente nuova rappresenta una novità e una voglia difficile da colmare. Ma a questo punto, in età giovanile sono tutti disagiati. La chiave di lettura sta forse proprio qui, accontentarsi di quel che si ha. Ma vallo a far capire ai giovani di oggi. Proprio ieri in un centro commerciale sentivo dei ragazzi dire, "dai, che facciamo stasera? Ci ubriachiamo?".Saranno disagiati? Penso proprio di no sennò lo saremmo tutti. Alzi il dito chi almeno una volta non si è ubriacato con gli amici. Forse allora il disagio giovanile è rappresentato da altro e deve essere analizzato caso per caso. Certo è che per fortuna al giorno d'oggi a Termoli non si sente ancora parlare di certe situazioni che quotidianamente la televisione ci offre. E' pur vero però che secondo gli studiosi le cause più diffuse che portano al disagio giovanile vanno rintracciate nell'abuso di droghe e alcol e che lo stesso disagio giovanile sta negli ultimi tempi diventando un disagio esistenziale tra chi ha di fronte simboli di cartone inarrivabili. Oggi non è più modello diffuso chi semplicemente va a scuola, all'università, lavora e con difficoltà si crea una famiglia. Ma chi ha tutto e subito, magari tirando due calci al pallone oppure apparendo in televisione con un microfono in mano e in fin dei conti guadagnando soldi facili. Ma i media il più delle volte questo ci passano. "Per me il disagio giovanile è una situazione che deriva da altre. - dice un giovane che sosta per il corso - E' difficile capire bene di che cosa si tratti. Ma forse lo avverte chi ha problemi in famiglia oppure prende brutti voti a scuola". "Per me - aggiunge un altro coetaneo - il disagio si manifesta dopo situazioni di sofferenza che vivono i giovani. Una ragazza, un brutto voto, cattivi rapporti con la famiglia possono portarti a fare cose che non immagini neanche". Ma c'è anche chi punta l'indice contro le droghe e l'alcol. "Per me - dice un altro ragazzino che forse ha appena compiuto 18 anni - gli spinelli e ubriacarsi può portare sulla cattiva strada. Ma poi in fin dei conti sta sempre a noi decidere dove fermarci prima che sia troppo tardi".