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Spotorno: dorme in macchina per farsi passare la sbornia, per il giudice è guida in stato d'ebbrezza

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Spotorno, dorme in macchina per farsi passare la sbornia: per il giudice è guida in stato d’ebbrezza

E’ una condanna che fa discutere quella inflitta a un commerciante ambulante di 58 anni cui è stata contestata la guida in stato d’ebbrezza nonostante l’uomo avesse sì un tasso alcolemico superiore al consentito, ma non stesse effetivamente guidando. In pratica il 58enne è stato pizzicato dai vigili urbani mentre stava facendo un pisolino sul sedile di guida della propria auto parcheggiata e, sottoposto solo successivamente agli esami per accertarsi delle sue condizioni, trovato positivo all’alcol test.

Ecco, nemmeno la decisione di farsi passare la sbornia senza avventurarsi imprudentemente per strada lo ha salvato. Il giudice, infatti, si è attenuto a una sentenza della Cassazione (la numero 37631 del 25 settembre del 2007) secondo cui “in materia di circolazione stradale deve ritenersi che la fermata costituisca una fase della circolazione, talché è del tutto irrilevante, ai fini della contestazione del reato di guida in stato di ebbrezza, se il veicolo condotto dall’imputato risultato positivo all’alcoltest fosse, al momento dell’effettuazione del controllo, fermo ovvero in moto”.

I fatti risalgono al luglio di due anni fa a Spotorno. La difesa ha sollevato dubbi sul fatto che l’automobilista fosse sotto l’effetto dell’alcol quando aveva parcheggiato l’auto (come sostenuto dall’accusa) e ha raccontato che l’ambulante doveva allestire un banchetto per la notte bianca in programma quella sera e che, alla fine, aveva bevuto un po’: quando i vigili però lo avevano controllato era sì stordito dall’alcol (il passo rilevato era vicino a 1,5 g/l), ma non poteva essergli contestata la guida in stato di ebbrezza, perchè l’auto era parcheggiata, e a motore spento. Ma questo non pare aver convinto il giudice.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)