Stanford University: individuati i neuroni della propensione al rischio
I NEURONI DELLA PROPENSIONE AL RISCHIO
E' una sottopopolazione dei neuroni del nucleo accumbens a modulare la propensione o l'avversione al rischio. La loro identificazione - avvenuta grazie a uno studio sui ratti - potrebbe servire in futuro per una terapia farmacologica della dipendenza dal gioco d'azzardo(red)
Una specifica popolazione di cellule cerebrali regola i processi decisionali relativi alle scelte rischiose. A identificarla è un gruppo di ricercatori della Stanford University che - come si legge su "Nature" - ha anche mostrato che modulando l'attività di quelle cellule è possibile trasformare i ratti inclini ad affrontare i rischi in animali che tendono a evitarlo. La scoperta potrebbe avere delle ricadute per la terapia delle persone affette da ludopatia.
La propensione a correre dei rischi è un tratto che varia da persona a persona e da situazione a situazione, ma finora era noto soltanto che coinvolge circuiti formati da neuroni dopaminergici, come è dimostrato dal fatto che i pazienti affetti da malattia di Parkinson che assumono farmaci che influiscono sui livelli cerebrali di dopamina possono improvvisamente sviluppare una dipendenza dal gioco d'azzardo.
Karl Deisseroth e colleghi hanno sottoposto un gruppo di ratti a vari test per stabilire la maggiore o minore propensione al rischio dei diversi animali. In particolare gli animali potevano scegliere se premere una leva che somministrava il 75 per cento delle volte una piccola quantità di acqua zuccherata o premerne un'altra che ne somministrava una quantità molto maggiore, ma appena il 25 per cento delle volte. Come negli esseri umani, la maggioranza dei ratti ha mostrato una sostanziale avversione al rischio, tendendo per lo più a scegliere la prima opzione, altri optavano invece per la scelta più rischiosa con una certa frequenza e poco meno del 15 per cento ha mostrato un comportamento decisamente orientato all'azzardo.
Dato che i ratti usati nei test appartenevano a un ceppo di animali geneticamente modificati in modo che popolazioni selezionate di neuroni esprimessero particolari proteine sensibili alla luce, i ricercatori hanno potuto stimolare o silenziare a comando quelle cellule cerebrali inviando dei segnali luminosi attraverso una sottile fibra ottica impiantata nel cervello.
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copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lescienze.it/news/2016/03/24/news/propensione_al_rischio_neuroni_dopamina_ludopatia-3028030/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)