Stareste un mese senza alcol? Dall'Australia un sito internet per supportare chi vuole smettere di bere
cufrad news alcologia alcol alcolismo stareste un mese senza alcol? Dall'Australia un sito internet per supportare chi vuole smettere di bere
Stareste un mese senza alcol? In Australia ci provano... con ottimi risultati
Howard Ralley e Josh Comer hanno deciso di dare ai loro compatrioti un buon motivo per non bere con un sito Internet dedicato e il supporto di altri "astemi per 28 giorni". Così, ci si rimette in forma e si fa anche beneficienza
«Beviamo dopo il lavoro, alle partite di football, durante le festività e nel weekend. Beviamo per celebrare, consolare e celebrare. E allora salute! O forse no». Così Howard Ralley e Josh Comer hanno deciso di dare agli australiani un buon motivo per smettere. Almeno per un mese. FebFast è la «pausa per una causa»: 28 giorni per mantenere una delle promesse più comuni per l'anno nuovo e donare in beneficienza il denaro non speso in alcolici. Perché se proprio devi scegliere un mese per rinunciare a bere, perché non optare per quello più corto?
Ma quanto si può risparmiare in quattro settimane rinunciando a vino, birra e cocktail vari? Basta andare sul sito del progetto (febfast.org.au) e provare il Bartab-O-Meter per fare il conto (sul sito è in dollari australiani) del piccolo gruzzoletto che si può mettere da parte in un mese alcol-free. E magari iscriversi per donarlo a due associazioni che aiutano i giovani a rischio dipendenze e le famiglie con problemi legati al consumo di droga (sono già stati raccolti quasi 350 mila euro).
Se i benefici per la salute (il 67 per cento di chi ha già provato la "cura" FebFast ha notato diminuzione dello stress, miglioramenti nella qualità del sonno e nella memoria, perdita di peso), per la vita sessuale (il 70 per cento delle persone non trova attraente chi ha bevuto, inoltre l'alcol non è amico delle performance a letto) e per il portafoglio non annullano il richiamo delle tentazioni, unirsi alla community aiuta a vincerle. Quando il venerdì sera ci si sentirà chiedere perché al bar si ordini solo un mocktail (tra l'altro sul sito c'è un'ottima ricetta per il virgin mojito, il martini al cioccolato e altri drink analcolici), ci si potrà sempre consolare dando un'occhiata ai cinguettii degli altri FebFaster. «Primo finesettimana da sobrio completato grazie a FebFast. Non ditelo a nessuno, ma non è stato così male! E mi sento piuttosto bene oggi», twitta Jessica Taylor da Melbourne. C'è chi sembra non fare nessuna fatica, come Meg Who («Sto alla grande quando mi alzo presto per andare a fare un corsa e vedo la gente ciondolare fuori dai nightclub. Godetevi i postumi della sbornia!»), e chi, vedi Alana Lowes (scrittrice, presentatrice ed ex concorrente di Master Chef Australia), cerca supporto: «Un weekend è andato... Voi come siete sopravvissuti?».
C'è anche chi si sbizzarrisce con i consigli: la blogger Eva (joyandeva.com), per esempio, propone di sostituire lo shaker con una bomboletta spray e sfogare la propria vena creativa con un po' di sana street art, mentre Xavier Toby suggerisce di stracciare gli amici a poker con i propri riflessi lucidi (magari dopo essersi rovesciato addosso della birra, per dare loro l'impressione di non essere affatto sobrio). E chi proprio non resiste a non concedersi un aperitivo post lavoro, può mettersi in pace con la coscienza facendo una donazione extra (19 o 38 euro) e comprando un Time Out Pass. Come ha fatto ChrisinOz: «Quinto giorno di dieta. Secondo di FebFast. Mi sono fatto solo una birra da domenica. E ho perso quasi un chilo e mezzo», twitta... e, nonostante la piccola ricaduta, aggiunge un ashtag significativo: #vincitore. E voi cosa aspettate a mettervi in gioco?
Valentina Ravizza
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)