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Statistica agghiacciante in Russia: una morte su tre causata dall'alcolismo

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Ogni anno muore un numero di persone superiore a quello delle nascite. La Russia e' attualmente una delle poche nazioni nelle quali, in tempo di pace, viene registrata una atipica diminuzione annuale della popolazione.
Molti vedono nella difficile situazione economica che attraversa la società russa la risposta al perché le donne russe sempre più di rado partoriscono figli. Eppure esistono molte altre nazioni povere in cui la popolazione anziché diminuire aumenta. In queste nazioni povere la durata media della vita, soprattutto fra gli uomini, è addirittura  maggiore che in Russia.
Nella Federazione Russa la durata della vita più alta viene attualmente registrata nel Daghestan e nell'Ingushetia, due regioni di sicuro non fra le più ricche. Un altro particolare: a partire dagli anni '90, e' stato registrato un elevato tasso di mortalità non fra le donne ed i bambini, cosa che avviene solitamente nelle nazioni povere, bensì tra gli uomini in età lavorativa.
Una moltitudine di fatti sta ad indicare che la causa principale di un simile tasso elevato di mortalità e' rappresentata dall'alcolismo. Un'altissima percentuale di uomini in Russia muore con una percentuale di alcol nel sangue di gran lunga superiore alla norma. Una ricerca effettuata nella città di Izhevsk ha dimostrato che ben il 62% di uomini in età lavorativa deceduti, sono morti in stato di ubriachezza, e la stessa cosa vale per tutto il resto della Russia. Il fattore della lunghezza della vita è direttamente proporzionale all'abuso di bevande alcoliche.
Ad esempio, durante le campagne antialcoliche negli anni 1985-1987, la durata della vita era la più alta in assoluto mai registrata nella storia della Russia. Secondo le statistiche in Russia, una morte su tre e' causata dall'alcolismo o per avvelenamenti causati da bevande alcoliche di scarsa qualità o per cirrosi al fegato e pancreatite. L'alcol modifica sostanzialmente il comportamento delle persone che spesso finiscono investiti dalle automobili, muoiono assiderati all'aperto e si uccidono l'un l'altro. La stragrande maggioranza degli omicidi in Russia viene commessa in stato di ebbrezza e la stessa cosa vale per i suicidi.
Chi beve molto in un colpo solo rischia un infarto od un ictus cerebrale. In Russia una considerevole quantità di morti è perciò dovuta a problemi dell'apparato cardiovascolare legati all'alcolismo. Nel 2006 le autorità russe tentarono di correre ai ripari per fronteggiare il fenomeno dell'alcolismo, dopo i rapporti diffusi in quell'anno sulle migliaia di persone morte presumibilmente a causa del consumo della popolare bevanda alcolica nazionale Samogon. A quanto pare, una certa quantità di alcol industriale di cattiva qualità sarebbe allora finita nella bevanda. Le proposte per arginare il fenomeno andavano dalla riduzione delle tasse sulla vodka pura, a leggi più restrittive per controllare la distribuzione delle bevande alcoliche, fino al ripristino del monopolio sul modello sovietico su tutti gli aspetti dell'attività industriale.
 "Non è sufficiente assicurare il monopolio statale sulla produzione e la distribuzione dell'alcol puro", dichiarava alle agenzie di stampa russe l'allora portavoce della Duma Boris Gryzlov. "Credo sia anche il momento di sollevare la questione del monopolio statale sulla vendita dei prodotti che contengono alcol".

Secondo Gryzlov, nel 2006 sarebbero morte più di 17.000 persone come conseguenza diretta del consumo di liquori adulterati e di succedanei dell'alcol. Pur non specificando la fonte delle sue informazioni, il portavoce ha segnalato che l'alcol adulterato avrebbe provocato 30.000 vittime nel 2005.

L'allora  ministro degli interni Rashid Nurgaliyev in un rapporto presentato ai deputati della Duma definì l'alcolismo una tragedia nazionale, sollecitando azioni repressive contro le vendite di alcol adulterato nel paese. Ogni anno, sottolineava, 42.000 persone verrebbero uccise o rese inabili a causa dell'avvelenamento da alcol.
Il ministro dell'interno, in collaborazione con l'Agenzia di controllo sanitario ed epidemiologico (Sanepidemnadzor), avevano localizzato le fonti dell'alcol illegale in 14 regioni dove si trovavano le principali a attrezzature per la produzione di spiriti.
Gennady Onishchenko, a capo del Sanepidemnadzor,  dichiarava all'agenzia giornalistica indipendente Prime-Tass, che la ondata di problemi sanitari legati all'alcolismo sarebbe stata da attribuire ad una campagna coordinata dai gruppi di contrabbando per compromettere gli sforzi delle forze dell'ordine nel reprimere duramente le vendite dell'alcol illegale. Onishchenko sollecitava pene dure per i contrabbandieri che vendevano "deliberatamente" l'alcol contaminato, proponendo che tutti gli spiriti venissero tassati così anche "i liquidi per i falò e per pulire le moquette".  I gruppi a basso reddito osservava Onishchenko non  usavano i liquidi che servono ad accendere il fuoco per gli accampamenti per accendere il fuoco; li bevevano. "Coloro che subiscono un avvelenamento hanno redditi inferiori alla media, e la maggior parte sono persone alcolizzate, che continueranno a bere".
Il ministro per lo sviluppo sanitario e sociale Mikhail Zurabov riferiva di numerosi casi venuti alla luce in cui le vittime sembra avessero bevuto detergenti a base di alcol e di altri chimici letali distribuiti in bottiglie di vodka. Addirittura liquido antirefrigerante.
Nikolav Gerasimenko, vicepresidente della commissione sanitaria della Duma dichiarava che "l'uso frequente di prodotti contraffatti è in aumento. Molti produttori di alcol ignorano i requisiti o le norme di produzione standard, e utilizzano sostanze nocive che stanno uccidendo persone innocenti".
Andrey Sharonov, vice ministro per lo sviluppo economico e il commercio, e Sergey Shatalov, vice ministro delle finanze, tentarono di attivare un sistema elettronico centralizzato che individuasse tutte le bevande alcoliche registrate con nuove etichette.
Il sistema elettronico per individuare le bevande alcoliche con nuove etichette non funzionò come previsto, e milioni di bottiglie rimasero nei magazzini in attesa di nuove etichette, permettendo così che l'alcol contraffatto di contrabbando raggiungesse i punti vendita. Il malfunzionamento del sistema ha anche portato alla perdita di circa 1,5 miliardi di dollari di vendite, e di 262 milioni di
dollari in entrate fiscali. Secondo i dati ufficiali del ministero dell'Interno il vizio della bottiglia colpisce circa 40mila persone.
"Il consumo pro capite di alcool in Russia -  dichiarava l'esponente politico - supera del 100% il limite stabilito come critico dall'Oms (l'Organizzazione Mondiale della Sanità). Inoltre il livello di alcolismo tra le donne è raddoppiato in 30 anni. Scesa a 14 anni l'età media in cui i minorenni iniziano a bere". Certo per gli amanti della Russia, della sua cultura, dei suoi usi e costumi, è inevitabile l'abitudine di bere il super alcolico vodka, accompagnata spesso dai cetriolini sottoaceto e dalle aringhe marinate. La maggior parte dei russi mostra orgogliosamente la propria competenza su questo superalcolico, il samogon, la vodka casalinga.
Ai tempi dell'URSS infatti i vini occidentali erano consentiti solo a pochi privilegiati, e la massa principalmente si accontentava della produzione (spesso contraffatta)proveniente da Georgia, Moldavia ed eventualmente Bulgaria. Alla scarsa conoscenza dei vini di tipo occidentale si aggiunge pure l'insalubre abitudine di molti russi di bere vino dolce o semidolce durante i pasti (il vino secco o semisecco non è ancora entrato nelle abitudini locali).
Le abitudini alcoliche dei russi si esplicano al massimo nel periodo delle feste natalizie, fino a estreme conseguenze, comportando quindi un affollamento degli ospedali e un superlavoro degli addetti al servizio sanitario.
Qualcuno ha dato una spiegazione sociologica e psicologica del fenomeno:"Il territorio della Russia Asiatica è formato da circa 13 milioni di km², attraversato da 8 fusi orari, ma tutta la popolazione equivale sommariamente alla metà degli abitanti dell'Italia. In un paese in cui si registrano le temperature meno elevate del pianeta, che possono arrivare anche a 40 gradi sotto lo 0, la natura prende il sopravvento sull'uomo e regna imperterrita in questa distesa infinita di gelo. E cosa fanno i pochi uomini che riescono a sopravvivere ad un clima così ostile? Si rinchiudono nella loro alienazione e frustrazione comprando coi pochi risparmi grandi quantità di superalcolici per bere e cercare di dimenticare il resto. I centri abitati, costituiti spesso soltanto da una decina di case, distano grandissime distanze l'uno dall'altro, per questo sono completamente autosufficienti e autonomi e il principale punto di incontro rimane l'unico negozio, fornito dell' indispensabile e di Vodka".
Il fenomeno purtroppo viene sfruttato dal governo che, approfittando del monopolio, con questo tipo di commercio traeva fino alla metà del bilancio dello Stato (anche lo Stato Italiano continua a lucrare sul monopolio dei tabacchi nonostante tutti sappiano in quali conseguenze fisiche incorrono i tabagisti italiani).
Una frase che era ricorrente dell'epoca asseriva: "Bere è la gioia del popolo russo". Ma il ruolo della vodka nella vita è troppo spesso associato a fenomeni che hanno ben poco di gioioso.  Sicché l'uso di alcolici inizia già fra i banchi di scuola, comportando parallelamente le conseguenze  sempre più gravose e aumentando sempre più le nascite di bambini con handicap fisici e mentali.Quando, nel 1986, Gorbaciov tentò di frenare il problema, ci fu un visibile miglioramento globale della salute, ma la Russia, avendo diminuito le entrate fiscali provenienti dall'alcool, piombò in una povertà ancora più acuta. Il cattivo esempio di Eltsin  riportò in auge il consumo della terribile bevanda e rimpinguò le casse dell'erario russo e dei contrabbandieri. Tra le vittime innocenti spesso i bambini.
Qualche tempo fa Madina, una bambina di tre anni, è stata trovata in precarie condizioni igieniche. La madre Anna, una donna russa di ventitré anni alcolista, quasi sempre ubriaca, la trascurava completamente, così la piccola è stata adottata da un branco di cani con i quali ha vissuto, cibandosi di ossa e avanzi e camminando a quattro zampe. Scoperta dai servizi sociali la piccola era scalza e nuda, le uniche due parole che conosce sono sì e no.
Nella città di Ufa, sulle rive del fiume Belaja, nella Russia centrale, la piccola veniva abitualmente lasciata sotto il tavolo a mangiare con i cani,   i quali la scaldavano dormendo accanto a lei in inverno ed erano i suoi unici compagni di giochi. Madina ringhia come un cane quando qualcuno le sia avvicina troppo.
La polizia che, su segnalazione dei servizi sociali, l'ha prelevata dal luogo nel quale viveva ha riferito che la bambina è in buona salute fisica e mentale, benché conosca solo l'affetto e la vicinanza dei cani, abituata a fuggire alle ire della madre. Il padre di Madina è scappato subito dopo la sua nascita e sua madre Anna era solita portarsi a casa altri ubriaconi dei dintorni, abbandonando a sé stessa la piccola.
Il flagello dell'alcolismo così tristemente radicato nello stile di vita dei Russi deve fungere da campanello d'allarme per le nazioni europee dove negli ultimi anni si assiste ad un incremento esponenziale del consumo di alcolici soprattutto da parte dei giovani d'Europa che ne abusano a tal punto da perdere la pelle nelle strade durante weekend(stragi del fine settimana).