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Stony Brook University: la cocaina blocca il flusso del sangue nel cervello

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Nuova tecnica di imaging mostra nel topo, come la cocaina blocca il flusso del sangue nel cervello


Messa a punto da un team di ricercatori della Stony Brook University di New York e l'US National Institutes of Health (USA), una nuova tecnica ODT (Optical coherence Doppler Tomography - tomografia a coerenza ottica Doppler), in grado di identificare microischemie prodotte in seguito a somministrazione di cocaina nei topi.

La tecnica per la prima volta, permette inoltre di quantificare l’interruzione del flusso sanguigno cerebrale nei capillari. La ricerca è stata pubblicata dall’Optical Society (OSA) sulla rivista Biomedical Optics Express e spiega come la ODT sia una tecnica che permette di ottenere immagini tridimensionali del flusso ematico cerebrale (CBF) con la quale tuttavia, le determinazioni quantitative della velocità dei flussi sanguigni rimane difficile. I ricercatori hanno migliorato la tecnica utilizzando un metodo basato sul laser, e sono stati in grado di osservare esattamente come la cocaina colpisce i piccoli vasi sanguigni nel cervello di un topo.

Le immagini rivelano che dopo 30 giorni di somministrazione cronica di cocaina o dopo somministrazione acuta ripetuta di cocaina, c'è un drastico calo della velocità del flusso sanguigno. I ricercatori sono stati, per la prima volta, in grado di identificare una microischemia indotta dalla cocaina, patologia che può portare ad ictus.

Misurare il flusso sanguigno cerebrale è fondamentale per capire come il cervello funziona e la tecnica, secondo gli autori, rappresenta un importante strumento non solo per studiare gli effetti delle droghe sul cervello, ma anche per comprendere come una determinata patologia influenza la fisiologia cerebrale e le sue funzioni.

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)