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Stragi del sabato: «Uno spot per i giovani»

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VITE SPEZZATE. Lezione particolare per gli alunni dell'Istituto Ferraris: è salita in cattedra la polizia municipale

L'Arena.it 19 marzo 2009
Il comandante Altamura ha mostrato agli studenti i video-shock proiettati sui canali tv di molti Paesi
Verona. Lo sballo del sabato sera solo talvolta mostra il suo vero volto. Ma quando lo mostra, è fatto di sangue, urla, dolore, teli bianchi stesi in mezzo alla strada sopra i corpi di giovani senza vita.
Il dramma dello «sballo» del sabato sera è stato al centro dell'assemblea d'istituto organizzata dagli studenti del Ferraris ieri mattina al teatro Nuovo. E su questo dramma ha fatto il punto il comandante dei vigili Luigi Altamura.
I dati parlano chiaro. Ogni anno, a Verona, concludono tragicamente la propria vita sulla strada troppe persone: l'equivalente di un intero condominio. Se è vero che il picco di incidenti si verifica durante le ore di punta del tardo pomeriggio, dalle 17 alle 19, è però dalle 3 alle 5 del mattino che si registrano gli scontri più gravi. E spesso a rimetterci la vita, a finire menomati su una sedia a rotelle o immobilizzati in un letto d'ospedale, sono proprio i ragazzi.
L'intervento del comandante Altamura ha spaziato su diversi argomenti inerenti le più frequenti infrazioni al codice della strada. Ma l'attenzione è stata focalizzata soprattutto sui rischi della guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. «La media di patenti ritirate per questi due motivi è di 2, 3 al giorno».
«È un problema che non riguarda più solo il sabato sera ma tutta la settimana e tutte le ore del giorno e della notte. E tocca da vicino i giovani, che iniziano a bere sempre prima, e non solo anagraficamente parlando», ha spiegato Altamura, facendo riferimento al fatto di aver visto più di qualche studente, ieri mattina poco dopo le otto, bere un paio di spritz nei locali vicino al teatro, prima di entrare.
Oltre ai dati, Altamura ha mostrato ai ragazzi anche i video-spot che passano sui maggiori canali di molti Paesi europei e di tutto il mondo, nelle ore centrali della giornata. «Quando anche in Italia si vedranno immagini come queste, io probabilmente sarò già in pensione», ha spiegato Altamura che teneva davvero molto a far vedere quegli spot, cruenti ma incisivi, ai ragazzi.
Tanto che, a causa di problemi tecnici, per riuscire a mostrarli alla platea ha dovuto accendere il proprio portatile e collegarlo al sistema generale. Qualche minuto d'attesa in più del previsto, che però non è andato perduto.
La lezione, a sentire gli studenti, è servita. «Più delle parole e dei dati mi hanno colpito quelle immagini. Hanno lasciato il segno a tutti qui dentro», ha commentato al termine dell'incontro Federico di 4G. «Nella mia compagnia non c'è gente che beve, ma riconosco che è un problema molto diffuso tra di noi. Pian piano però penso che il messaggio che chi si mette alla guida, e magari accompagna anche altri amici, non deve bere sta passando», ha aggiunto Davide di 4G.
«L'educazione stradale che portiamo avanti nelle scuole è molto importante ai fini della prevenzione. Non si tratta che di una goccia nel mare, ma è una goccia continua che non può interrompersi», ha commentato Gloriana Anastasi, commissario della polizia municipale, che ha tenuto la seconda parte dell'incontro al Nuovo, facendo testare ai giovani i dispositivi di rilevamento alcol e droga.
Ilaria Noro