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Stragi su strada per colpa di alcol e droga: intervista al Procuratore Lepore

Stragi su strada per colpa di alcol e droga: intervista al Procuratore Lepore

di Viviana Lanza
NAPOLI - Arrestato Antonio Lettieri, il pregiudicato di 35 anni responsabile dell'incidente a Melito in cui è rimasta uccisa

ieri Patrizia Napolitano di 42 anni. L'uomo è risultato sotto effetto di oppiacei. Ma resta la polemica sui provvedimenti

necessari per fermare i responsabili di incidenti che, pur colpevoli di tragedie come quella di Melito etre giorni fa di

Villaricca in cui sono morti tre giovanissimi, non sono fermati, non subiscono il ritiro della patente e continuano a guidare

come se nulla fosse. Su questo tema abbiamo sentito il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore.
Due incidenti mortali nel giro di due giorni, con un inquietante denominatore comune che riporta di attualità il tema della

sicurezza e l'efficacia delle norme: a causare gli scontri sono stati automobilisti sotto l'effetto di alcol e droga.
La polizia stradale ha potenziato i controlli, la Prefettura ha istituito un osservatorio sull'incidentalità e ha in

programma l'attivazione di autovelox sui tratti ritenuti più pericolosi, e la riforma del codice della strada, in vigore da

nemmeno due settimane, ha introdotto norme che prevedono un inasprimento delle sanzioni. Eppure sembra che tutto questo non

basti. Perché? Il problema è soprattutto culturale, secondo il capo della Procura di Napoli Giovandomenico Lepore.
Appare assurdo pensare che si possa guidare in condizioni di scarsa lucidità senza incorrere in pericoli, eppure in tanti lo

fanno.
«C'è alla base un problema di educazione. Nessuno più vuole rispettare le regole. Ma viviamo in una comunità e le regole

vanno osservate. Concetto che dovrebbe diventare materia di studio sin dalle scuole primarie».
Contro le stragi sulle strade il pugno è abbastanza duro?
«Sicuramente la repressione è fondamentale. Chi guida ubriaco o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti è un criminale

potenziale a cui va revocata la patente. Sanzioni amministrative severe credo che possano rivelarsi efficaci».
Due incidenti gravissimi nell'arco di due giorni, con quattro vittime e due automobilisti accusati di guida in stato di

ebbrezza. Sicuro che i controlli funzionino?
«Sicuramente è un dato preoccupante e fa riflettere il fatto che sono spesso i giovani a mettersi alla guida in condizioni

non idonee perché non si rendono conto che alcol e droga sono una miscela terribile. Leggi più severe e più controlli sulle

strade sono evidentemente indispensabili».
Nel caso di Villaricca si è scoperto che l'automobilista aveva già provocato un incidente in novembre. Allora non si fermò e

fuggì lasciando i feriti sconvolti e sanguinanti. Ha rimediato solo una denuncia per omissione di soccorso. Come è possibile?
«Non conosco nel dettaglio la vicenda. Certo, storie come questa creano molto allarme sociale ma bisogna anche tener presente

che non possiamo arrestare tutti. Per procedere all'arresto è necessario che vi siano determinate condizioni. Occorre

analizzare i casi singolarmente, volta per volta».