Stragi sulle strade. Colpa del Cobret
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«La droga più consumata dai giovani? «Sicuramente l'ectasy - dichiara Giovanni Robino, medico tossicologo nonchè direttore del centro di tossicologia dell'Asl di Frosinone. Del resto le metamfetamine (questa la denominazione chimica dell'ecstasy) sono alla portata di tutte le tasche. Il basso costo (al produttore costa soltanto 20 centesimi ma ogni pasticca viene venduta dai 5 ai 10 euro) induce soprattutto le nuove generazioni a farne uso con le conseguenze, soprattutto alla guida, che tutti sappiamo. «Miscelata con alcol - ha continuato il tossicologo - forma un nuovo prodotto chimico che amplifica enormemente l'effetto rallentando in maniera enorme i tempi di riflesso. Va da sè che mettersi alla guida di una macchina dopo aver assunto questo tipo di stupefacente diventa oltremodo pericoloso. Ma qual è la droga più letale, quella che ha causato negli ultimi tempi più morti sulle strade? «Il cobret. Il problema legato a questo stupefacente è più grande di quello che sembra. Negli ultimi giorni ci sono stati due decessi a causa di questa sostanza. Uno dei due aveva soltanto 28 anni. È morto perchè invece della classica eroina (diacetil morfina) aveva utilizzato un sotto prodotto dell'eroina chiamato appunto cobret. La droga che viene fumata è neurotossica. Dopo due anni, dati alla mano, la parte corticale del cervello viene distrutta». Cosa si può fare per arginare questa piaga che porta alle stragi sulle strade? «Non basta - dice il tossicologo Robino - informare i giovani del corretto uso del veicolo sulla strada, serve invece informare i giovani sugli effetti devastanti che tutte le sostanze stupefacenti hanno sul cervello. Mi riferisco alle campagne di sensibilizzazione che andrebbero fatte soprattutto nelle scuole. Gli studenti debbono sapere a cosa vanno incontro assumendo gli stupefacenti». E con l'ascisc e marijuna, le cosiddette droghe leggere come la mettiamo? «I dirigenti scolastici, ripeto - dovrebbero organizzare conferenze di conoscenza sulla problematica, Il nemico si combatte soltanto se si conosce. L'hascisc, ad esempio, ritarda enormemente le risposte di tipo neurologico e muscolare in quanto ha un effetto miorilassante molto accentuato. La marijuna invece, ha effetti più ridotti in quanto contiene minor principi attivi. Meno tossica dunque rispetto al «cugino» hascisc, ma sempre molto dannosa. Anche i prezzi sono molto diversi. Uno spinello costa sette euro, un grammo di hascisc puro trenta euro». Quali sono le fasce d'età maggiormente a rischio? «Dai diciannove ai venticinque anni. In questa fascia d'età troviamo ragazzi che fanno uso di anfetamine associate all'uso di alcol. A differenza dei semplici alcolisti che hanno consapevolezza di non avere più i riflessi pronti, gli assuntori di anfetamine hanno una percezione distorta dalla realtà e da quello che li circonda. Ma tutto questo è lo specchio dei tempi? «No, è la crisi economica che ha prodotto due fenomeni: Lo spaccio come secondo lavoro ( ho conosciuto persone che mi hanno riferito di fare gli spacciatori per arrotondare lo stipendio) e il mercato della droga a basso prezzo e dunque con la qualità scadente. La cocaina di buona fattura è appannaggio dei ceti economici molto elevati. Cocaina che, va detto, viene acquistata dalla camorra. Lo stupefacente viene logato con un marchio doc. Chi acquista sa quello che andrà ad assumere. Quella venduta dai nordafricani, invece, deriva da prodotti di scarto delle lavorazioni. Non a caso una dose di cocaina purissisma costa dagli ottanta ai cento euro. Quella bassa, detta crack, dai 25 ai 30 euro. Non mi stancherò mai di dire che non si muore di overdose, ma di droga tagliata con prodotti tossici»
Marina Mingarelli