338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Studio dell'Università di Padova: in collina si beve il doppio, allarme per i giovanissimi

Studio dell'Università di Padova: in collina si beve il doppio, allarme per i giovanissimi

IN COLLINA SI BEVE IL DOPPIO, ALLARME PER I GIOVANISSIMI

Studio dell’Università di Padova e dell’Usl 7: uno su tre rischia l’abuso di alcol. «I genitori incoraggiano i ragazzini al bicchierino, molti si ubriacano a 13 anni»


PIEVE DI SOLIGO. Senza scomodare Toscani e le sue battute sulla propensione “alcolica” dei veneti, c’è poco da stare allegri guardando i dati ufficiali trasmessi dall’Usl 7 ai sindaci: nel Quartier del Piave un cittadino su tre rischia di avere problemi connessi all’abuso di alcol (il 33 per cento della popolazione, dati Istituto Superiore della Sanità 2010-2013). Una media quasi doppia rispetto a quella italiana (dove i bevitori considerati a rischio sono il 17 per cento), ma nettamente superiore anche a quella veneta (24 per cento) e della stessa Usl 7 (30 per cento). Si beve troppo, e si inizia troppo piccoli: uno studio parallelo, condotto dall’Università di Padova alla scuola “Toniolo” di Pieve di Soligo, ha evidenziato che in molti casi nelle famiglie dei ragazzini dai 12 ai 14 anni bere alcolici non solo non è vietato, ma anzi, a volte è un comportamento addirittura incoraggiato.


Un (potenziale) alcolista su tre. I dati, trasmessi l’11 marzo scorso ai sindaci, riguardano Pieve, Refrontolo, Farra, Miane, Follina, Cison, Sernaglia e Moriago. Detto che il 33 per cento dei consumatori di alcolici è ritenuto a rischio (con una punta del 34 per cento nella fascia d’età 35-49, corrispondente a circa 3.500 persone), il Quartier del Piave presenta numeri fuori dalla norma anche per quanto riguarda i bevitori fuori pasto (18 per cento, contro la media veneta del 12) e i bevitori “binge” (che consumano cinque o più bevande alcoliche in un colpo solo, e sono addirittura il 17 per cento, a fronte del 12 per cento di media regionale). Bevono di più gli italiani degli stranieri: tra i consumatori a maggior rischio, il 35 per cento ha cittadinanza italiana, il 21 per cento straniera. Ubriachi a 13 anni. Degli 86 studenti del Toniolo intervistati per la ricerca dell’Università di Padova (età media 13 anni), due affermano di consumare alcolici ogni giorno, cinque ogni settimana, sei ogni mese, 34 saltuariamente. E il 20 per cento di loro ammette di essersi ubriacato almeno una volta. L’Università segnala un altro aspetto interessante: «La percentuale di ragazzi e ragazze che crede che i propri genitori non permetterebbero loro di bere alcolici è del 54 per cento, mentre il 76,5 per cento dichiara che i genitori non permetterebbero loro di fumare. I ragazzi percepiscono quindi che il bere sia più accettato dai propri genitori rispetto al fumare sia in casa sia fuori».

 

Genitori a scuola. Nel corso dello stesso incontro, l’Usl 7 ha spiegato le varie iniziative messe in campo contro l’abuso di alcol, soprattutto tra i minori. L’azienda sanitaria ha annunciato anche l’avvio di quattro percorsi psicoeducativi per genitori: partiti a marzo quelli a Farra e Moriago, in agenda a ottobre quelli per la Vallata (Follina, Cison, Miane) e per Pieve-Refrontolo. Gruppo già sperimentati con il Progetto Sibilla (sempre contro le dipendenze alcoliche), che riguardano la formazione dei genitori di ragazzi preadolescenti attraverso un percorso di dieci incontri molto strutturato, che prevede dispense didattiche, simulazioni, compiti per casa, video illustrativi.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/04/02/news/in-collina-si-beve-il-doppio-allarme-per-i-giovanissimi-1.11163743


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)