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Studio italiano permette di identificare cannabinoidi sintetici provenienti da smart shop

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Identificati cannabinoidi sintetici provenienti da smart shop
fonte: Forensic Sci. Int.

La diffusione di cannabinoidi sintetici commercializzati in miscele di erbe come sostanze stupefacenti è un fenomeno iniziato nel 2008 in gran parte dell'Europa e che ha visto una rapida diffusione nel tempo.
Il gruppo di ricerca del Prof. Gambaro dell'Università di Milano, presenta un lavoro pubblicato sulla rivista Forensic Science International, sulla caratterizzazione analitica di alcuni cannabinoidi sintetici identificati in prodotti vari. Precisamente si trattava di 3 campioni di miscele di erbe (denominate "Infinity", "Spice Silver" e "Sensation") acquistate in smart shop presenti in alcune città del nord Italia e di 5 polveri provenienti da sequestri effettuati dalla Forze dell'Ordine tra il 2010 e il 2011. Nei campioni, dopo analisi con metodologia GC/MS e GC/FID, è stata riscontrata la presenza di cannabinoidi sintetici di tipo alchilindolico, quali il JWH-018, il JWH-073, il JWH-250, l'AM-694 e un ulteriore prodotto inizialmente non noto.
Lo spettro di massa di questo prodotto presentava il picco principale (ione molecolare) uguale a quello del JWH-018 (stessa massa), tuttavia le frammentazioni risultavano diverse, facendo pensare a possibili isomeri strutturali. La sintesi chimica della struttura ipotizzata e la sua successiva caratterizzazione con risonanza magnetica (1H e 13C-NMR) hanno consentito di stabilire che si trattava di un analogo metilato del JWH-073, specificatamente dell'1-butil-3-(4-metil-1-naftoil)indolo. Quest'ultima molecola al momento dell'identificazione (maggio 2010) risultava essere riscontrata per la prima volta sul territorio italiano, pertanto il gruppo di ricerca quale membro del network dei Centri Collaborativi del Sistema Nazionale di Allerta Precoce (National Early Warning System - N.E.W.S.) del Dipartimento Politiche Antidroga, ne ha segnalato l'identificazione. Tale informazione è stata circolarizzata agli altri laboratori del Network sul territorio italiano, al fine di condividerne le caratteristiche analitiche con una opportuna scheda tecnica descrittiva della molecola, facilitarne il riconoscimento anche da parte di altri laboratori e contrastarne l'eventuale diffusione.


Valoti E, Casagni E, Dell'Acqua L et al. Identification of 1-butyl-3-(1-(4-methyl)naphtoyl)indole detected for the first time in ‘‘herbal high'' products on the Italian market, Forensic Sci. Int. (2012), http://dx.doi.org/10.1016/j.forsciint.2012.08.009


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)