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News di Alcologia

Studio italiano sulle nuove "smart drugs"

Uno studio italiano fa luce sulla subdola piaga delle "smart drugs"

Sei nuove "smart drugs" (droghe furbe), sono state individuate dall'Osservatorio Fumo Alcool e Droga dell'Istituto superiore

di sanità italiano, che ha pubblicato la seconda edizione di un volume dedicato a queste droghe. Vi ha collaborato il

ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che sottolinea come per i giovani siano spesso considerate "una facile scorciatoia"

per ottenere risultati più brillanti nello studio o nello sport. Ma cosa sono queste "droghe furbe" e perché vengono chiamate

così? Debora Donnini lo ha chiesto a Simona Pichini, coordinatrice dell'indagine:
R. - Perché possono sfuggire alla legge e questo per vari motivi: perché non sono state registrate nelle tabelle delle

sostanze stupefacenti proibite per legge o perché magari il principio attivo è in queste tabelle, ma non c'è invece la pianta

e quindi la pianta si può comprare. Le "smart drugs" sono, infatti, o di origine vegetale o di origine sintetica: quelle di

origine vegetale sono rappresentate da foglie secche, radici secche e vengono quasi tutte dal Sudamerica o dall'Africa e

hanno all'interno principi psicoattivi. Quelle di origine sintetica sono modificazioni di composti già esistenti, ma hanno

una vacanza di legge e quindi possono essere comprate legalmente sul web.
D. - Quali sono i rischi di queste sostanze?
R. - Il rischio è che queste droghe si consumino senza posologia e quindi si rischia una intossicazione. Alcune sono

psicoattive, ma altre sono allucinogene e molte possono dare problemi al sistema cardiovascolare e quindi tachicardia,

ipertensione. Il rischio più grave è quello di mischiarle insieme e di mischiarle con le droghe legali.
D. - Chi fa ricorso maggiormente a queste droghe e perché?
R. - Fanno ricorso sia i giovani che i giovani adulti, quelli che vogliono cioè provare nuove esperienze. Si tratta di un

mercato di nicchia e che nulla ha a che fare con le droghe di abuso convenzionali. Si cerca magari lo "sballo" di una serata,

oppure - ad esempio con il "tribulos terrestris" - si cerca di aumentare la massa muscolare: in ogni caso, c'è il tentativo

di praticare in modo non naturale scorciatoie e raggiungere certi obiettivi. I rischi sono tutti descritti nel libro,

chiaramente.
D. - Lei diceva che queste "droghe furbe" si possono reperire soprattutto sul web. Perché?
R. - Perché in questo modo si possono comprare e ricevere a casa in maniera anonima. Si tratta quindi di un mercato che ha

delle scorciatoie. Questi siti web, naturalmente, non sono in Italia e nessuno in realtà sa dove sono, così come nessuno sa

dove si trovino i magazzini che contengono questi prodotti. E' certamente un mercato più facile e che si può tenere più

nascosto rispetto ad uno "smart shop" che si trova sulla strada.