Studio nordeuropeo sulla rabbia ed il consumo di alcolici
Studio nordeuropeo sulla rabbia ed il consumo di alcolici
La rabbia inespressa è come una mina. Ed ad accendere il detonatore può essere l'alcol, che svincola dalle inibizioni. A
sostenere la tesi è uno studio pubblicato sulla rivista "Addiction" e condotto da due ricercatori svedesi e norvegesi,
rispettivamente del SWedish Institute for Social Research e del Norwegian Institute for Alcohol and Drug Research di Oslo. I
ricercatori hanno monitorato 3mila giovani norvegesi, analizzati due volte nel corso del tempo: quando avevano tra i 16 e i
17 anni e quando ne avevano tra i 21 e i 22.
Dai dati raccolti si è potuto suddividere i giovani i tre gruppi distribuiti in base alla soppressione della rabbia. Tra
coloro che hanno riportato un'alta inclinazione a reprimere i sentimenti di negativi, un aumento del 10% nel bere è stato
associato a un aumento del 5% della violenza. Viceversa, nei giovani non abituati a reprimere la rabbia e che trovano un modo
costruttivo per scaricarla, non si è trovato alcun legame tra il bere e le esplosioni di violenza. Da qui il suggerimento
degli scienziati a moderare il bere ed a imparare a gestire e manifestare la rabbia.