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Studio olandese sulla dipendenza da poker

Studio olandese sulla dipendenza da poker

Giuseppe Tondelli
Una ricerca dell'Ivo Addiction Research Institute, un istituto olandese che si occupa, appunto, di problemi relativi alle

dipendenze da gioco e da altre patologie, ha evidenziato un aumento delle ludopatie legate al poker ma soprattutto nella sua

forma online e dovute principalmente al boom del settore in tutta Europa e quindi fisiologico e non cronico.
Anche nei Paesi Bassi il 'problema poker' occupa la preoccupazione dei governanti. La corte suprema l'ha giudicato un gioco

d'azzardo anche se, alcune varianti, sono da considerare giochi di abilità. A preoccupare è la grande diffusione tra i

giovani dove le forme patologiche possono proliferare e causare gravi danni alle persone. Così l'indagine si è mossa su due

binari: uno qualitativo, con interviste calibrate su personaggi esperti e in grado di apportare un contributo significativo

alla mission dell'inchiesta e uno quantitativo che si è basato su un campione di popolazione olandese molto ampio. I

risultati mostrano che il poker presenta una serie di caratteristiche che ne fanno un gioco coinvolgente e che, quindi,

potenzialmente potrebbe innescare problemi. Tuttavia, il rischio di dipendenza è di piccole dimensioni.Il numero di player

colpiti da patologie legate al poker è limitato, soprattutto dato il gran numero di giocatori esistenti nel Paese. Inoltre

chi soffre di ludopatie lascia emergere un'associazione stretta con altre forme di gioco d'azzardo come le slot machine.
Maggiori problematiche sembrano emergere col poker nella sua versione online. In effetti, a differenza del live, secondo gli

esperti olandesi, il gioco praticato a casa in solitudine e via internet abbasserebbe i controlli fisici e sociali (una

partita con gli amici a casa per esempio) che, uniti ad una scarsità di procedure di prevenzione in materia di ludopatie

legate all'online, porterebbbe agli effetti indesiderati della dipendenza.
I ricercatori premettono di non avere una base di dati precisissima su cui basare le loro considerazioni finali. Questo a

causa della difficoltà di discernere i ludopati del poker da quelli degli altri giochi (come detto poc'anzi spesso chi soffre

di patologie soffre di altri giochi insieme al poker).
L'incremento delle patologie c'è stato ma è dovuto all'aumento esponenziale del numero dei nuovi appassionati e giocatori di

questa disciplina. Se si correlano i due dati positivi la proporzione non è allarmante e risulta quindi fisiologico qualche

aumento dei casi di dipendenza.
E le previsioni non sembrano poi così pessimistiche. Secondo l'istituto Ivo i numeri rimarranno comunque stabili e, se la

prevenzione e le misure di sicurezza verranno adottate, non ci saranno grandi rischi per i poker players.