Sul tribunale incombe la guida in stato di ebbrezza
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Gli automobilisti, per non dover sborsare cifre inaudite, sceglieranno di andare a processo e in due mesi sarà paralisi
IL GAZZETTTINO 19 Agosto 2009
A lanciare l'allarme sono pubblici ministeri e giudici: il Tribunale rischia il collasso, entro un paio di mesi, per i procedimenti che avvieranno gli automobilisti multati per guida in stato di ebbrezza. Dieci i sequestri di auto solo nell'ultimo fine settimana. Le nuove, salatissime multe, spingeranno i guidatori, consigliati dai loro avvocati, a scegliere la strada del processo, opponendosi ai decreti penali di condanna, decreti con i quali, ad oggi, si concludono velocemente la gran parte dei procedimenti. Questo per ottenere la sospensione condizionale della pena e sperare, alla lunga, nella prescrizione del reato: per chi non può oblare, infatti, in media le multe ammontano oggi a 22.500 euro. Per ovviare a questo rischio, da palazzo di giustizia si ipotizza di concedere la sospensione già in sede di decreto penale.
Per tentare di non pagare decine di migliaia di euro, dunque, è prevedibile che gli automobilisti tenteranno tutte le strade. Non succede solo a Treviso, ma anche nelle altre città del Veneto e d'Italia. Di fronte a simili importi, non c'è rateizzazione che tenga. Già con la precedente normativa, infatti, chi si vedeva rifilare multe da 5-6 mila euro preferiva patteggiare una pena leggermente più alta pur di poter pagare la multa a rate. Ora, complice anche la crisi economica, la maggior parte dei multati sceglierà di tentare il processo. Gli automobilisti sorpresi in stato di ebbrezza sono in media una decina ogni settimana, nel Trevigiano. Se tutti dovessero decidere di andare davanti al giudice, sperando nei diversi gradi di giudizio e nelle lungaggini della giustizia italiana, il lavoro del Tribunale, già rallentato dalle carenze d'organico di palazzo di giustizia e dalla mole di fascicoli, rischierebbe di venire paralizzato dalle nuove cause: «In un paio di mesi -avvertono da palazzo di giustizia- ci ritroveremmo ingolfati in maniera irreversibile». D'altro canto, l'orientamento degli automobilisti è questo, dopo l'entrata in vigore del pacchetto sicurezza che inasprisce le pene in caso di infrazioni notturne o al volante dell'auto di terze persone. Di fronte a un decreto penale emesso dal giudice, si può pagare o ci si può opporre, andando a processo. Ma la nuova conversione in denaro di un giorno d'arresto non è più calcolata in 38 euro, ma addirittura in 250. E dal momento che la pena media è di 90 giorni d'arresto, basta una semplice moltiplicazione per avere le dimensioni della cifra che un qualsiasi automobilista, sorpreso con un tasso di alcol nel sangue superiore allo 0.80, si trova a dover sborsare. Meglio va a chi, con un tasso compreso nella prima fascia, quella tra 0.50, il limite consentito, e 0.80, può oblare: paga in media 667 euro, un terzo della pena più alta prevista. Per evitare la batosta, ecco la scelta di andare a processo. Ma questo rischierebbe di far collassare il Tribunale.