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Sulle nuove droghe, l'Italia risponde tempestivamente all'appello EMCDDA

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Sulle nuove droghe, l'Italia risponde tempestivamente all'appello EMCDDA
Dott. Giovanni Serpelloni
Quarantuno nuove sostanze psicoattive ufficialmente segnalate nel 2010, quasi il doppio delle 24 del 2009 e più del triplo delle 13 del 2008.

Sono i dati relativi al mercato delle sostanze psicoattive presentati dall'EMCCDA in occasione del Primo Forum sulle nuove droghe, tenutosi

nei giorni scorsi a Lisbona, presso la sede dell'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA). L'incontro è stato

organizzato con l'obiettivo di fornire un visione ampia e articolata del fenomeno delle nuove sostanze psicoattive esistenti sul mercato e di

identificare elementi per future azioni comuni.
La crescita esponenziale delle nuove sostanze ha evidenziato la necessità di elaborare una linea strategica comune, sulla base della quale

tutti i Paesi membri della Ue possano identificare formule legislative adeguate a inserire con tempestività, nelle tabelle delle sostanze con

potere tossicomanigeno ed oggetto di abuso, un'ampia gamma di nuove e diverse strutture chimiche.
Grazie al lavoro del Sistema Nazionale di Allerta Precoce, e alla collaborazione con il Ministero della Salute, l'Italia, attraverso il

Dipartimento Politiche Antidroga, ha tempestivamente raccolto questo appello, allineandosi alle indicazioni europee e rendendo illegali tali

sostanze attraverso il loro inserimento in tabella. Con la conseguenza che qualsiasi smart shop o persona che venderà tali prodotti potrà

essere denunciato per spaccio di droga.
Nel corso dei lavori il Dipartimento Politiche Antidroga, ha presentato i risultati dell'attività svolta dal Sistema Nazionale di Allerta

Precoce che, come noto ha il compito di monitorare e individuare precocemente i fenomeni legati alla comparsa di nuove droghe e nuove

modalità di consumo, attivando delle azioni di risposta anche attraverso le strutture sanitarie, i laboratori di analisi e le Forze dell'

Ordine, al fine di prevenire potenziali rischi a tutela della salute pubblica.