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Chiesta l'introduzione di un piano d'azione cantonale alcol

BELLINZONA - Un gruppo di deputati di vari schieramenti (prima firmataria la socialista Pelin Kandemir Bordoli) ha inoltrato una mozione con la quale si chiede l'introduzione di un piano d'azione cantonale alcol sul modello di quelli esistenti in cantoni quali San Gallo, Vaud, Appenzello esterno, Zugo e Nidvaldo.

Queste strategie cantonali sono state caldeggiate dalla Confederazione, in modo da creare una prima "barriera" per arginare il problema. A livello nazionale è in revisione la legge federale sull'alcol che porterà a dei cambiamenti legislativi. Il Ticino, osservano i deputati, da molti anni è particolarmente attivo nel promuovere e sostenere una politica mirata e coerente sull'alcol. Anche nell'ambito di misure strutturali si è dotato di una legislazione cantonale per meglio proteggere i giovani e combattere gli effetti negativi dell'alcol.

"Visto l'impegno del nostro Cantone su questo tema" sostiene Kandemir "consapevoli anche dei cambiamenti legislativi a livello nazionale, con lo scopo di meglio coordinare e valorizzare le iniziative già presenti in Ticino con la seguente mozione chiediamo al Consiglio di Stato di dotarsi ufficialmente di un piano d'azione cantonale sul consumo di alcolici che da un lato metta in evidenza quanto fatto in questi anni e dell'altro ponga l'accento sugli obiettivi da realizzare nei prossimi anni".

Il Governo viene invitato a proporre a breve la correzione di alcune incoerenze purtroppo esistenti nella legislazione cantonale. Ad esempio si chiede il divieto di distribuire bevande alcoliche per mezzo di distributori automatici non sorvegliati, e di coordinare la legge sanitaria con la legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, eliminando le contraddizioni esistenti tra le due leggi di riferimento.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)