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Svizzera: il Tribunale Federale proscioglie i commercianti che hanno venduto alcol ai minori

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TF: conferma proscioglimenti dopo vendita alcool a minori
Inviare un adolescente nei negozi per verificare se i commercianti vendono bevande alcoliche ai minorenni equivale ad un'inchiesta

mascherata, che secondo il diritto federale è giustificata soltanto nel caso di reati gravi. Non c'è quindi base legale per utilizzare le

prove raccolte in un procedimento penale contro chi vìola il divieto di vendita di alcolici ai minori.
Lo ha stabilito il Tribunale Federale (sentenza 6B_334/2011 del 10.1.2012) confermando una serie di proscioglimenti pronunciati nel canton

Basilea Campagna, dopo controlli ordinati nel 2009 dal servizio cantonale delle patenti e dei passaporti. La Corte Suprema non ha invece

stabilito se i contravventori possano essere chiamati in causa a livello amministrativo, ad esempio con la revoca dell'autorizzazione allo

spaccio di alcolici.
La primavera scorsa il tribunale cantonale basilese aveva ritenuto che inviare un minorenne nei negozi per verificare se gli vengono venduti

alcolici è un incitamento a delinquere, ed è quindi illegale. Il Ministero pubblico ha poi deciso di sottoporre la vicenda al TF.
Quest'ultimo, che finora non si era mai espresso sui test con "compratori-cavia", sottolinea che spetta al legislatore regolare la questione;

non solo riguardo alle premesse e alle modalità di esecuzione, ma definendo anche se e come le prove raccolte debbano essere utilizzate in un procedimento penale.
ATS


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)