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Tabagismo: aspetti psicologici

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Aspetti psicologici del tabagismo

Smettere di fumare è senza dubbio un’impresa ardua e difficoltosa, non solo perché si incorre nella sindrome dell’astinenza ma, soprattutto, perché di ancor più difficile gestione è il desiderio compulsivo ed irrefrenabile di fumare: ancor più della dipendenza fisica di maggior difficile gestione è la dipendenza psicologica dal fumare. Senza dubbio le motivazioni profonde per cui si sente la necessità di fumare sono individuali e vanno ricercate nella storia di ciascuno ma si possono individuare delle motivazioni di carattere generale che spingono le persone al consumo di sigarette:

1. Fumare fornisce un tipo di gratificazione paragonabile al mangiare, che in molti casi ha una funzione di rassicurazione ed autoconsolatoria, di autoregolazione cioè nei confronti dell’ansia e delle difficoltà percepite dalla persona nel fronteggiare la vita;

2. Fumare implica l’instaurarsi di una serie di gesti e piccoli rituali che hanno la funzione di scandire la vita quotidiana, tanto da poter essere ascritto ad un gesto abitudinario. Così la sigaretta dopo il caffè o in macchina, o il fumare in determinate circostanze divengono abitudini comportamentali che contribuiscono a conferire alla vita quotidiana attributi di familiarità e consuetudine che in quanto tali forniscono un senso di sicurezza rispetto alla propria vita;

3. Il fumare dà all’individuo la percezione di avere una via d’uscita nei momenti di particolare ansia e tensione; un fumatore si sente più tranquillo se sa che in un momento di tensione potrà fumare una sigaretta, e soprattutto si sente protetto ed al sicuro se sa di avere le sigarette con sé. In tal senso fumare contribuisce a fornire un illusione di controllo e di padronanza di se stessi nei confronti degli imprevisti della vita;

4.
  L’atto stesso di fumare, spesso, assume, a livello inconsapevole, il significato di una sfida nei confronti del destino, della propria salute e della propria indistruttibilità: vedere che anche gli altri fumano e che sono in apparenza in buona salute permette di ignorare gli aspetti dannosi del fumo, motivo per cui uno dei fattori di rischio per cominciare a fumare è stare a contatto con fumatori. Inoltre, fumare a dispetto del danno fisico che comporta favorisce un senso inconsapevole di onnipotenza, che si basa sull’illusione inconscia di poter sfidare la morte e di essere indistruttibili ed immuni da qualsiasi sofferenza.

Per questa serie di ragioni, e anche per motivazioni più profonde e complesse che vanno però ricercate nella personalità di ciascuno, i programmi terapeutici per smettere di fumare devono tenere conto non solo di un approccio psico-educazionale e medico, riguardo ad implicazioni fisiologiche, ma certamente devono prevedere anche un lavoro di tipo prettamente psicologico volto alla gestione degli aspetti comportamentali e motivazionali sottostanti alla condotta del tabagismo.






(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.sarabreschi.it/dipendenza_da_fumo.htm



(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)