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Tabagismo: aumento costo sigarette buon deterrente per i giovani

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Aumento costo sigarette buon deterrente per i giovani

L'Osservatorio nazionale su fumo, alcol e droghe dell'ISS sostiene che per far diminuire i fumatori bisogna inserire le terapie di

disassuefazione nei livelli minimi di assistenza (Lea) e rimborsare i farmaci di provata efficacia, eliminando il ticket per i centri anti-

fumo: un investimento minimo che promette grandi risparmi. E aumentare il prezzo minimo del pacchetto di sigarette, aggiunge Silvio

Garattini, farmacologo e direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano.
Dai dati dell'Oms, a 11 anni fuma il 4% dei ragazzi, a 13 anni il 14% e a 15 anni il 33%. Ci sono anche dei nuovi cartoni animati dove i

protagonisti fumano. Come contrastare efficacemente una dipendenza che causa milioni di vittime l'anno?
"Tanti i mezzi di dissuasione al consumo di sigarette tanto più dannoso quanto più precoce: ‘bollino rosso', campagne scolastiche di

prevenzione, immagini di tumori riportate sui pacchetti di sigarette (Francia), uso di testimonial: sarebbe importante che i media veicolino

il messaggio che ‘una società può e deve vivere anche senza il fumo', vietandone del tutto la presenza nei film. E' importante far in modo

che personaggi noti come attori o i piloti, non possano più associare in alcun modo la propria immagine alle sigarette: i giovani sono molto

sensibili al consigli dei loro idoli. A livello sportivo, per esempio, non dovrebbero esserci sponsorizzazioni anche se camuffate. I politici

devono capire che, oltre ad evitare sofferenze e morti, questo si tradurrebbe, in un enorme risparmio economico. Purtroppo non ci si rende

conto di quale sia il numero di malattie e decessi che vengono procurati dalle sigarette".
I ragazzi iniziano a fumare per sentirsi più grandi e per imitare gli amici. Ritiene che sia utile aumentare il prezzo delle sigarette di

pochi centesimi, dopo le ultime accise previste dalla Manovra?
"Dove si fuma meno (Gran Bretagna, Scandinavia) il prezzo del pacchetto è più alto. Il rincaro dovrebbe essere di almeno 2 euro perché solo

così si scoraggerebbe il consumo, a vantaggio soprattutto dei giovani. La maggior parte delle sigarette che i giovani fumano sono di marca, e

il fenomeno delle sigarette ‘fai da te' per risparmiare è minoritario, perché richiede un atteggiamento più rilassato per confezionarle".
C'è, secondo lei, una vera strategia preventiva che parta dal governo e dalle autorità sanitarie?
Le politiche della salute sono da sempre contaminate e spesso sopraffatte dalle leggi del mercato e del profitto. Come ciò che è avvenuto il

13 settembre in Senato: una riunione organizzata dalla British American Tobacco (compagnia che in Italia detiene la seconda quota di mercato

del tabacco dopo la Philip Morris) il cui slogan era ‘fumare poco, fumare tutti', come quello che campeggia su tutti i manifesti ‘bere

responsabilmente': non scalfisce chi abusa di queste droghe legalizzate. Beviamo poco, ma beviamo tutti (...). In questo modo i 30.000 italiani

che muoiono ogni anno a causa del consumo di bevande alcoliche, rimangono tali e quali. Dal 2003 ad oggi il fumo continua ad uccidere 80mila

italiani ogni anno, rimpiazzati da 80mila nuovi clienti: ragazzi dai 14 ai 18 anni. Il ‘consumo intelligente', in accordo con la compagnia

del tabacco, servirà a mantenere ancora stabile questo indice di mortalità. Va detto, al contrario, che fa male anche fumare poco. I nostri

ragazzi, vanno tutelati diversamente.
Più informazione equivale sempre a meno rischio? A suo avviso i ragazzi hanno bisogno di maggiori filtri (anche sul linguaggio mediatico e

sulla violenza), o è meglio distogliere la loro attenzione da comportamenti sbagliati spostandola verso qualcos'altro (sport, arte, etc.)

fornendo modelli alternativi e veicolando valori forti?
Proporre diversivi è importantissimo e non sempre è preferibile l'informazione tout cour se è data da chi non ha presa sui giovani, con

campagne informative che non parlano linguaggi moderni. E vanno fatte in modo più intensivo, dev'essere un'attività corale. Sono più di 12mln

gli italiani a rischio di cancro da fumo: non lo si dice abbastanza. E il danno ambientale dato dalle polveri sottili e dallo smog, sommato a

quello della sigaretta, aggiunge danno a danno all'organismo.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)