Tabagismo e professione medica: considerazioni del prof. Garattini
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Garattini: «Bene gli ospedali Usa che non assumono medici fumatori»
«Come può essere autorevole un operatore sanitario che raccomanda al suo paziente di spegnere la sigaretta?»
MILANO - «Fanno bene gli Stati Uniti a non assumere negli ospedali i medici che fumano». Il trend, in aumento oltreoceano,
trova l'approvazione di Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano, sul
numero del settimanale Oggi in edicola mercoledì. «I medici sono considerati i depositari delle conoscenze sulla salute e
sulle malattie - spiega il farmacologo -; se loro fumano, vuol dire che i danni non sono poi così importanti. Come può essere
autorevole ed efficace un medico che raccomanda al suo paziente di non fumare quando egli stesso ha sul tavolo un pacchetto
di sigarette?».
I RISCHI - E se per qualcuno questa posizione è un «attentato alla libertà individuale», per Garattini «non vi è dubbio che
si tratti di una presa di posizione perfettamente razionale. Si deve ricordare che, per quanto lecito, il tabacco è una droga
e non delle più "leggere". Induce dipendenza ed è responsabile non solo dell'induzione del tumore del polmone su cui si
appuntano normalmente le paure dei fumatori, ma anche di altri tipi di tumore come quelli delle vie digestive, del pancreas e
della vescica», oltre ad aumentare il rischio di infarto e ictus. Solo in Italia il tabacco è responsabile di oltre 70mila
morti all'anno. «Spesso si obietta: ma i morti da tabacco rappresentano un problema individuale e quindi attiene alla libertà
di ognuno decidere i propri comportamenti - conclude Garattini -. Con l'avvento del Servizio Sanitario Nazionale non è più
così, perché il fumatore incide fortemente sulle risorse della comunità. Se i dodici milioni di italiani che ancora oggi
fumano smettessero per incanto, si potrebbe ridurre il numero delle chirurgie toraciche e tutta una serie di servizi
diagnostici e terapeutici oggi destinati alle malattie indotte dal fumo».