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Tabagismo: quali interventi farmacologici sono efficaci?

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Quali interventi farmacologici sono efficaci per supportare la cessazione del fumo di tabacco?
Alessandro Coppo, Dors


Una recente revisione di revisioni realizzata da Stevens, Perera e Lancaster per la Cochrane collaboration ha adottato lo strumento della network meta analysis per valutare l'efficacia dei più diffusi trattamenti farmacologici utilizzati per supportare la cessazione dal fumo di tabacco. La metodologia si distingue dalla normale meta-analisi in quanto permette di stimare confronti indiretti a partire dai dati ricavabili da revisioni già pubblicate.


Il lavoro ha identificato 12 revisioni Cochrane, condotte tra il 2008 e il 2012, che comprendevano 267 trial randomizzati e controllati con 101.804 partecipanti. Tutti gli studi confrontavano l'utilizzo di uno o più farmaci con un placebo e, in un numero ridotto di casi, con altri trattamenti, e verificavano l'astinenza ad almeno 6 mesi dalla fine del trattamento.


La vareniclina, i sostituti della nicotina e il bupropione, i farmaci più studiati nei trial clinici, si sono dimostrati superiori al placebo. La vareniclina quasi triplica la probabilità di smettere rispetto al placebo, mentre i sostituti della nicotina e il bupropione aumentano la probabilità di riuscire a smettere dell'80%. Se confrontati tra loro, il bupropione e i sostituti della nicotina mostrano un'efficacia simile, mentre la vareniclina è più efficace del bupropione e delle singole forme dei sostituti della nicotina. I sostituti della nicotina, usati in combinazione, sono più efficaci dei singoli trattamenti ed altrettanto efficaci quanto la vareniclina, mentre, se associati a nortriptilina o bupropione, non aumentano la loro performance.


Pur se testati in un numero ridotto di studi, sono stati inclusi nella revisione anche trattamenti meno diffusi o sperimentali. Dai confronti emerge che la citisina, la nortriptilina e la clonidina sono più efficaci del placebo, mentre la mecamilamina in combinazione con i sostituti della nicotina aumenta la probabilità di smettere, pur se con un livello di evidenza insufficiente. Altri trattamenti considerati nella revisione (ansiolitici, antagonisti selettivi del recettore dei cannabinoidi, lobelina, dianiclina, nicobrevina, antagonisti degli oppioidi, vaccini contro la nicotina e acetato d'argento) non mostrano benefici rispetto al placebo.


La revisione valuta anche la pericolosità dei farmaci in termini di possibili eventi avversi derivanti dalla loro adozione. L'utilizzo della vareniclina e del bupropione non si associa ad un eccesso di sintomi neuropsichiatrici o cardiovascolari anche se i risultati non sono stati giudicati abbastanza robusti per via della recente introduzione sul mercato del primo farmaco e per le informazioni potenzialmente non complete degli studi più datati del secondo. Gli autori suggeriscono di mantenere l'attenzione su questi prodotti così come per la citisina e la nortriptilina data la relativa scarsità di studi disponibili. Per quanto riguarda la clonidina e la mecamilamina si riscontra invece un'associazione tra intensità della dose e comparsa di eventi avversi di grave entità.

Il lavoro offre per la prima volta una panoramica sui farmaci disponibili per supportare la cessazione nei fumatori e ne confronta l'efficacia. A ciò bisogna aggiungere che il tasso di successo dei trattamenti farmacologici per smettere di fumare, anche se superiore al placebo, in valori assoluti si mantiene piuttosto basso.


Bibliografia

K, Stevens S, Perera R, Lancaster T. Pharmacological interventions for smoking cessation: an overview and network meta-analysis. Cochrane Database Syst Rev. 2013 May 31; Issue 5

Stop-tabac.ch: è un sito dell'Istituto di Medicina Sociale e Preventiva (Facoltà di Medicina, Università di Ginevra, Svizzera) ed aderisce agli standard qualitativi della Health on the Net Foundation.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)