Tanto alcol non piace più ai palati USA...
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I vini con oltre 14 gradi, che hanno fatto la fortuna della calda napa valley, iniziano ad avere problemi di bevibilità, consumo ed economici. la riflessione di john mariani, columnist di "bloomberg"
New York. I vini con tanto alcol si avviano sul viale del tramonto? Forse non ancora, ma qualcosa in questo senso si sta muovendo, soprattutto negli Stati Uniti. Una sorta di effetto boomerang per il Paese della Napa Valley, che negli anni ‘70 ha dato il via a quella crescita di gradazione alcolica, soprattutto per i grandi rossi, che è stata osannata da gran parte della critica, influenzando non poco (insieme al riscaldamento climatico), l'enologia mondiale. La riflessione è di John Mariani, "columnist" enoico di www.bloomberg.com. Diversi gli aspetti che Mariani chiama in causa: vini con tanti gradi, spesso oltre i 14, si prestano male ad essere consumati a pranzo, perché rischiano di appesantire per il resto della giornata; stancano più facilmente il palato, con il rischio di lasciare a metà la bottiglia presa al ristorante, pratica che mal si sposa con la crisi economica in cui tutti cercano di risparmiare o evitare gli sprechi; terzo, e non ultimo, i vini che superano i 14 gradi di alcol pagano molte più tasse degli altri. E così molti critici Usa stanno rivendendo le loro teorie, dando più importanza all'acidità che al grado alcolico, e alcuni commercianti iniziano a rifiutare di ordinare o vendere vini troppo alcolici ...