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Tarrant County Medical Examiner's Office: droghe sintetiche nei campioni biologici, analisi della stabilità

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Droghe sintetiche nei campioni biologici, analisi della stabilità


L'analisi delle nuove droghe sintetiche, inclusi i catinoni sintetici e le piperazine, può essere complicata da una possibile scarsa stabilità di queste molecole nei campioni biologici nelle quali vengono ricercate. Robert D. Johnson e Sabra R. Botch-Jones del Tarrant County Medical Examiner's Office di Fort Worth negli USA, hanno così studiato la stabilità di quattro droghe sintetiche, il 3,4-metilendiossipirovalerone (MDPV), il 4-metil-N-metilcatinone (mefedrone), l’N-benzilpiperazina (BZP) e l’1-[3-(trifluorometil)fenil]piperazina (TFMPP). La stabilità di queste molecole è stata valutata in tre diverse matrici biologiche e in tre diverse condizioni di conservazione.
Nello specifico la stabilità è stata studiata in sangue intero, siero e urine (tutti di origine umana), conservati a -20, 4 e 22° C per un periodo di 14 giorni, al buio e in un contenitore di vetro sigillato.
L’analisi effettuata mediante cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di massa, è stata eseguita il primo giorno per stabilire la concentrazione iniziale di ciascuna sostanza in ogni campione. Successivamente i campioni sono sati divisi in tre porzioni, ognuna conservata in condizione di temperatura diversa. Le analisi sono state ripetute dopo 2,4,7 e 14 giorni e i risultati ottenuti sono stati confrontati con quanto registrato all’inizio dell’esperimento.
Dai risultati, pubblicati nella rivista Journal of Analytical Toxicology, è emerso che delle quattro sostanze, il mefedrone era quello meno stabile con degradazione per condizioni di conservazione già a 4°C mentre, per le altre tre molecole, la conservazione a basse temperature non ha evidenziato degradazione. Pertanto, concludono i ricercatori, bisogna porre particolare attenzione al campionamento e conservazione dei campioni biologici potenzialmente contenenti droghe che potrebbero andare facilmente incontro a degradazione, come il mefedrone

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)