Tendenza al suicidio: le conseguenze del "male di vivere"
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Tendenza al suicidio: a rischio chi ci ha già pensato
0,0043 è un numero di cui non si riesce a percepire bene la dimensione. Si tratta della percentuale di suicidi sulla
popolazione totale in Italia, 4000 all'anno. Questi alcuni dei freddi numeri riguardanti un fenomeno che, per alcune fasce
sociali ed età, è in preoccupante aumento. Determinante è che chi ci pensa ne parli: il 14% di chi pensa al suicidio lo mette
in pratica, una cifra più di 3000 volte superiore a quello della popolazione media.
Secondo un'indagine di Altroconsumo, nell'ultimo anno hanno cercato la soluzione estrema (in modo più o meno determinato o
maldestro) ben 430 italiani ogni centomila, riportando anche danni fisici nel 15% dei casi (di questi, il 37% in modo
permanente). Ogni anno nel mondo ci sono oltre un milione di persone che si suicidano: secondo gli ultimi dati disponibili
dell'Organizzazione mondiale della Sanità, nel 1999 i suicidi in Italia sono stati 4.115, cioè 7,1 ogni centomila abitanti.
La categoria più a rischio resta quella degli anziani sopra i 65 anni, soprattutto se uomini, vedovi e socialmente isolati.
Secondo tutti gli osservatori pero' il fenomeno e' in preoccupante aumento nella fascia tra i 15 e i 24 anni di età. Sono le
donne a tentare più spesso ma a riuscirci sono in maggioranza uomini. Tra i fattori di rischio, l'abuso di alcol e droghe,
una grave malattia, ma anche la solitudine e la depressione. Il suicidio, inoltre, e' più comune negli estremi delle classi
sociali, tra coloro che hanno reddito molto basso o molto alto. Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, ha
voluto fotografare ancor meglio la situazione con un'inchiesta condotta, insieme con le associazioni sue partner, in Italia,
Belgio, Portogallo e Spagna. Sono stati inviati 25 mila questionari in ciascun paese e i riscontri validi sono risultati
13.356 di cui 3.370 italiani (percentuale di risposte che viene considerata molto alta, segno che l'argomento e' sentito).
''Il campione e' stato ponderato - spiega Mario Anelli che ha curato la ricerca - anche se resta il problema, che comunque e'
di tutti i tipi di sondaggi: cioè chi è disposto a rispondere forse è più vicino al tema''. Comunque, secondo Anelli, i dati
raccolti mettono in grande evidenza l'urgenza di affrontare la questione: il 13% di coloro che ha risposto al questionario,
infatti, ha detto di aver pensato al suicidio nell'ultimo anno, molti per più di due volte. Pensarci e' assai diverso dal
provarci e si può credere che, in realtà, chi lo pensa non abbia alcuna intenzione di passare ai fatti. Tuttavia l'indagine
rileva che, coloro che hanno tentato davvero il suicidio, ci pensavano in maniera costante nell'ultimo anno: il 14% di chi ha
avuto questo pensiero fisso - afferma Altroconsumo elaborando i dati raccolti - lo ha poi messo in pratica. E' quindi molto
importante parlare con qualcuno dei propri propositi: invece, il 42% degli intervistati con frequenti pensieri suicidi non lo
ha confidato a nessuno mentre gli altri ne hanno parlato soprattutto con il partner, gli amici, i parenti. Solo il 13% si e'
rivolto a un professionista, in genere uno psicologo o psichiatra privato, dimostrando quindi scarsa fiducia nelle strutture
pubbliche. Il 12% di coloro che si sono in qualche modo confidati, dicono pero' di non aver ricevuto l'aiuto sperato. Nel
campione di Altroconsumo, il tasso di chi ha tentato il suicidio nell'ultimo anno equivale a 430 su 100.000, una percentuale
molto piu' alta di quella ufficiale: la meta' di costoro ha rivelato di aver vissuto un evento scatenante che ha funzionato
da goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quattro intervistati su dieci dopo il tentativo di suicidio non hanno ricevuto
alcun tipo di assistenza. Tra i pazienti che sono stati curati al pronto soccorso, il 56% non e' stato piu' seguito da
nessuno dopo l'urgenza. Tra i pazienti che hanno avuto una cura, il 22% dice di aver iniziato una psicoterapia all'interno
dell'ospedale e il 18% rivela di essere stato curato solo con i farmaci. L'inchiesta rivela anche (con possibilita' di
risposte multiple) che sono ancora in piedi molte false credenze: il 63% degli italiani e' erroneamente convinto che chi
parla di suicidio non lo metta mai in pratica (in realta' l'8% dei suicidi 'avvisa' prima), il 33% e' sicuro che il tentativo
sia una recita per attirare l'attenzione, il 27% pensa che coloro che hanno propositi suicidi li avranno sempre, l'11%
ritiene che parlarne sia peggio e il 19% e' convinto che la probabilita' di ripetere il tentativo sia minima: e invece -
sottolinea Altroconsumo - dal 30% al 60% di suicidi (a seconda della tipologia) e' preceduto da piu' tentativi falliti, i
disturbi possono essere curati e le strutture pubbliche, come sollecita da tempo l'Oms, possono fare molto.