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Tendenze: sballo fino all'alba, ecco la nuova moda dell'«after»

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«Gli after? È quando stai sveglio tutta la notte, vai in disco oppure stai fuori nei locali. Bevi, ti sballi e poi torni a casa». Alle sei o alle sette del mattino nel migliore dei casi, altrimenti smaltisci la sbronza su un prato o da un amico. L'ultima moda i giovanissimi la chiamano così e se non lo sai sei proprio out, vecchio. Loro hanno dodici o tredici anni e l'after lo fanno almeno una volta alla settimana. I ritrovi sono a San Lorenzo o ai muretti in piazza del Duomo, ci si vede là alle prime ore del pomeriggio per decidere il programma della serata. «Lì però ci sono i truzzi, quelli che si vantano di tirare di coca o di strafarsi anche di pasticche e di altro. Noi invece delle Colonne siamo diversi». Maria, occhi color nocciola cerchiati dalla matita e un cappellino di tela in testa. «I miei genitori lo sanno che facciamo gli after. Ma non mi dicono niente. Li chiamo e poi mi lasciano stare fuori». Fino all'alba, s'intende. Lei ha tredici anni. «Ma non li dimostro vero?», domanda solo per sentirsi dire che no, in realtà sembra molto più grande. Laura è il capobranco, si capisce da come parla e da come si muove nel gruppo. Quest'anno è stata bocciata e deve ripetere la terza media. Si passa una mano sul piercing alla guancia e poi ride. «Mio padre si lavava i denti con acqua e vodka. Che esempio vuoi che sia? Se prova a dirmi qualcosa, gli rispondo». Ha un paio di scarpe da ginnastica che sono quasi più grandi di lei, si tira i capelli sul viso come se avesse provato un barlume di imbarazzo. Ma poi no, ci ripensa, mastica la gomma e biascica. «È giusto lasciar fare a tua figlia queste cose, altrimenti va in depressione».