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Terapie di mantenimento e disturbi cognitivi, sostanze a confronto

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Germania: terapie di mantenimento e disturbi cognitivi, sostanze a confronto
Fonte: Am J Drug Alcohol Abuse
Titolo originale e autori: Soyka M et al. A comparison of cognitive function in patients under maintenance treatment with heroin, methadone,

or buprenorphine and healthy controls: an open pilot study.-Am J Drug Alcohol Abuse. 2011 Nov;37(6):497-508. Epub 2011 Aug 18.
Pubblicato il primo studio sulla valutazione neurocognitiva degli effetti delle terapie di mantenimento con metadone, buprenorfina o eroina

in soggetti dipendenti da oppiacei.
Uno studio tedesco riporta come in Germania nel 2008 più di 72mila soggetti con dipendenza da oppiacei fossero in trattamento con terapia

sostitutiva. Nello specifico, in questo campione, il 59,7% era in trattamento con metadone, il 20,6% con levometadone e il 18,9% con

buprenorfina.
Le terapie di mantenimento costituiscono un'importante opportunità per molti pazienti di iniziare una nuova vita, tuttavia sono state

associate alla comparsa di disturbi cognitivi che possono essere vari a seconda della terapia seguita. Recentemente alcuni paesi stanno

studiando la possibilità di intervenire con terapia di mantenimento anche a base di eroina, per la quale non si hanno tuttavia informazioni

sui possibile effetti cognitivi sul lungo termine. Questa problematica è stata recentemente studiata da Michael Soyka e collaboratori del

Department of Psychiatry and Psychotherapy, Ludwig-Maximilian University di Monaco (Germania) che, per la prima volta in letteratura,

riportano una valutazione delle funzioni cognitive di soggetti dipendenti da oppiacei in trattamento di mantenimento con eroina, buprenorfina

o metadone. Per lo studio pubblicato sulla rivista American Journal of Drug and Alcohol Abuse, sono stati reclutati 66 pazienti in strutture

sanitarie tedesche, 24 in trattamento con metadone, 22 con buprenorfina e 20 con eroina in via sperimentale. I dati sono stati confrontati

con un gruppo costituito da 25 soggetti sani di controllo. Il livello di scolarizzazione era confrontabile per tutti i soggetti partecipanti

allo studio. I soggetti sono stati sottoposti a cinque diversi test (ART-90) per valutare le funzioni neurocognitive, tra cui la valutazione

dei tempi di risposta, dell'attenzione selettiva, della vigilanza, della tolleranza allo stress.
I risultati di questo studio pilota non randomizzato, indicano che, nonostante alcune limitazioni, nei pazienti in trattamento con eroina si

osservavano maggiori deficit nelle performance psicomotorie non solo rispetto ai soggetti di controllo, ma anche rispetto ai pazienti in

mantenimento con metadone o buprenorfina. I ricercatori concludono indicando la necessità di procedere con studi longitudinali randomizzati

al fine di esplorare ulteriormente le funzioni cognitive nei soggetti in trattamento per dipendenza da oppiacei.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)