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Termoli: sempre più giovani finiscono nella spirale dell'alcolismo

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Sempre più giovani finiscono nella spirale dell'alcolismo, l'allarme sociale

Prosegue il nostro viaggio all’interno della società termolese e, quest’oggi, abbiamo preso contatto con Gianni Figliola, responsabile di uno dei due Cat (Centro algologico territoriale) dell’Arcat (Associazione regionale club alcolisti territoriali) bassomolisani per parlare di un tema attuale quale la dipendenza all’alcool.

“Sono lieto del vostro interessamento – ci confida Figliola – al tema dell’alcoolismo perché, purtroppo, si parla troppo spesso di ‘tragedie’ e mai di prevenzione; si arriva tardi sul problema e l’informazione non è mai attenta alle decine di storie che, nella quotidianità, caratterizzano anche la nostra piccola Termoli”.

Un’occasione importante per ciascuno soprattutto in concomitanza del mese di prevenzione e sensibilizzazione alla dipendenza alcologica che si celebra proprio in aprile e che vedrà l’Arcat esporre “locandine e materiale informativo in ogni contesto della società civile, sul pericolo del consumo dell’alcool, teso a sensibilizzare alla prevenzione del problema” nei luoghi .

“I pericoli legati al consumo di alcolici sono tanti e si scontrano anche con luoghi comuni (diffusi per lo più nel centro-sud Italia) riportanti le classiche frasi quali ‘il vino fa bene’, ‘il vino fa buon sangue’ che portano anche i più piccoli a consumare alcoolici. Da lì il passo è breve e, facendo riferimento al mondo giovanile, avvicina i giovani in età preadolescenziale al consumo di vino in famiglia, poi si passa ai soft drink con gli amici e si rischia di degenerare con il consumo costante di superalcolici”.

Un quadro complesso che interroga la società a ritornare alle vecchie prassi genitoriali che reclamano maggiore attenzione verso i figli. “Oggi – continua Figliola – non è pensabile limitare la libertà ai giovani in alcun modo, ma è importante parlare con loro e riconoscere quando è il momento di chiedere aiuto a qualcuno. Oggi ci poniamo in un modo errato alla società e ci rinchiudiamo in noi stessi quando abbiamo da affrontare un problema dando più valore al timore, al giudizio altrui e all’ipotetica vergogna piuttosto che al tentativo di sciogliere un problema che, in un modo o nell’altro, si pensa risolvibile tra le mura di casa, ma non è così”.
Chiacchierando con Figliola è emersa la certezza che “il bere è comunque un comportamento a rischio” che richiede un reale cambiamento nell’atteggiamento della società a trattarlo e a porsi dinanzi a lui in un modo più critico. “Il problema del consumo dell’alcol nei giovani non può essere ridotto alla paura della sospensione della patente di guida, ma deve porsi in primo piano la salute e l’amore per la propria vita”.

Il percorso di uscita dal problema è lungo ma non è impossibile; basta infatti contattare i responsabili dell’Arcat per affrontare il problema con un approccio diverso e libero, specificatamente definito “ecologico-sociale”che segue gli studi di Vladimir Hudolin, neurologo, psichiatra e docente universitario dell’ex Jugoslavia.
Secondo la teoria ecologico-sociale, infatti, il consumo degli alcolici è un “tipo di comportamento” e non una “malattia mentale o somatica”; questo passaggio è fondamentale per affrontare il problema perché pone l’alcolista non dinanzi a una malattia (atteggiamento che libera il soggetto da ogni responsabilità e riduce al minimo la sua partecipazione attiva al trattamento) ma dinanzi a un comportamento per cui, se non c'è malattia, non si può parlare di cura o di terapeuta. I Cat sono organizzati a scopo di demedicalizzare e depsichiatrizzare il trattamento e di assicurare una libera crescita e maturazione di tutti i membri partecipanti.

“Occorre costanza – conclude Figliola – occorre tanta buona volontà e la vicinanza dei cari per poter prevenire tragedie e superare la dipendenza in modo pieno con dati confortanti che ci restituiscono una recidività pressoché nulla per coloro che frequentano i nostri incontri su base triennale”.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)