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Thank you for (not) smoking: dati sul tabagismo in Piemonte

Thank you for (not) smoking: dati sul tabagismo in Piemonte

Thank you for (not) smoking
Roberto Diecidue, OED; Alessandro Migliardi, Dors; Federica Mathis, OED - Regione Piemonte, ASL TO3, Grugliasco (TO)


E’ stato pubblicato dall’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Piemonte (OED) il Bollettino 2013 “Fatti e cifre sul fumo di tabacco in Piemonte”. Nella pubblicazione vengono presentate elaborazioni dei dati sulla prevalenza dell’abitudine al fumo provenienti da indagini di popolazione (ISTAT, PASSI, ESPAD), sulla mortalità attribuibile al fumo (fonte ISTAT), sui ricoveri per cause correlate al fumo (fonte SDO) e sull’attività dei Centri di Trattamento del Tabagismo.


Il quadro complessivo evidenzia che in Piemonte le conseguenze sulla salute collegate al fumo permangono tuttora rilevanti, malgrado si sia registrata una diminuzione della proporzione dei fumatori nonché della morbosità e mortalità fumo-correlate, diminuzione che però si è arrestata negli anni più recenti per tutti e tre gli indicatori.


Prevalenza di fumatori

In base alle Indagini ISTAT nella popolazione generale si osserva fino al 2005 una tendenza alla riduzione della percentuale di fumatori, che scende dal 36% nel 1980 sia in Piemonte sia in Italia a, rispettivamente, il 24% e il 23% nel 2005, e si arresta negli anni successivi: nel 2011 i fumatori sono il 25% in Piemonte e il 24% in Italia. Da notare che la diminuzione fino al 2005 ha riguardato esclusivamente gli uomini, mentre tra le donne si assiste ad una sostanziale stabilità nel corso dell’intero periodo. Nel 2011, in Piemonte, la percentuale di uomini fumatori (30%) continua comunque ad essere superiore a quella delle donne fumatrici (20%).


In relazione al titolo di studio, un buon indicatore di posizione sociale, la riduzione del tabagismo ha interessato nel tempo tutti i livelli di istruzione, ed è stata tanto maggiore quanto più elevato è il titolo di studio: confrontando i dati piemontesi del 2011 con quelli del 1980, si nota una riduzione del 60% tra i laureati, del 44% tra i diplomati, del 26% tra i soggetti con licenza di scuola media e del 32% tra coloro che hanno al massimo la licenza elementare.


Tentativi di disuassefazione

Alcuni dati sui tentativi di cessazione li fornisce l’indagine PASSI: nel 2011 il 19% dei piemontesi di età compresa tra 18 e 69 anni dichiarava di aver smesso di fumare da più di 6 mesi e l’1% aveva smesso da meno di sei mesi. Inoltre il 36% riferiva di aver tentato di smettere nell’ultimo anno. L’89% dei fumatori che hanno tentato di smettere dichiarava di aver smesso di fumare da solo. Tra coloro che negli ultimi 12 mesi erano stati dal medico o da un operatore sanitario, il 45% riferiva che in tali occasioni gli erano state poste domande sul proprio comportamento tabagico, percentuale che sale al 67% tra i fumatori.


Prevalenza di fumatori tra gli adolescenti

La prevalenza del tabagismo tra gli adolescenti è stimabile tramite i dati rilevati nello studio ESPAD, condotto tra gli studenti di 15-19 anni: il 60% degli studenti della regione Piemonte ha provato a fumare almeno una volta nella vita e il 23% nell’ultimo anno ha fumato quotidianamente almeno una sigaretta. Il fumare almeno una sigaretta al giorno è direttamente correlato all’età, raggiungendo il 38% tra i 19enni e il 30% tra le 19enni. Nel corso degli anni 2009-2012 la prevalenza di coloro che hanno fumato almeno una sigaretta nella vita evidenzia un graduale decremento, passando dal 64% al 60%, così come la prevalenza di chi fuma quotidianamente passa dal 28% al 23%.


Ricoveri per cause correlate al fumo di tabacco

Sia il numero assoluto dei ricoveri attribuibili al fumo di tabacco sia la loro proporzione diminuisce negli anni: nel 1996 i ricoveri erano 39.923, il 7% del totale; nel 2011 erano 21.307, il 4% del totale tra gli adulti di età superiore a 34 anni, il 6% se si considerano solo gli uomini. Tale riduzione si osserva soprattutto negli uomini, mentre è di minor entità nelle donne. La maggior parte di questi ricoveri (n=14.227) si concentra nella popolazione al di sotto dei 75 anni di età.


Decessi per cause correlate al fumo di tabacco

Per quanto riguarda la mortalità, a causa del fumo di tabacco nel2010 inPiemonte sono morte 5.554 persone di età superiore ai 34 anni, il 19% di tutti i decessi fra gli uomini e il 4% fra le donne. Sono avvenuti prima dei 75 anni (mortalità precoce) 2.267 decessi. In questa fascia di età i decessi dovuti al fumo costituiscono il 22% dei decessi fra gli uomini e il 9% fra le donne. In coerenza con gli andamenti della prevalenza dei fumatori, la frazione della mortalità attribuibile al fumo fra gli uomini tende a ridursi nel tempo almeno fino al 2006, per poi stabilizzarsi negli anni successivi, mentre tende ad aumentare fra le donne, pur in presenza di alcune oscillazioni.


SerT

Nel periodo 2005-2012 sono progressivamente aumentate (sono 12 su 13 nel 2012) le ASL che dichiarano di avere trattato soggetti per tabagismo come sostanza primaria e il numero di soggetti trattati presso i Dipartimenti di Patologia delle Dipendenze è anch’esso aumentato da 624 a 1.618.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.dors.it/pag.php?idcm=5168


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)