THC e somministrazione via endovenosa: considerazioni
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USA - Cannabis e principio attivo via endovena: non produce effetti collaterali seri.
La somministrazione per via endovenosa del delta-9-THC, il principale componente attivo della cannabis, produce scarsi effetti collaterali,
secondo una rassegna pubblicata sulla rivista Psychopharmacology.
Ricercatori del Dipartimento"Veteran Affairs" di West Haven, Connecticut, hanno condotto una revisione di tutti gli studi con THC endovena
portati a temine nel loro centro in un periodo di tredici anni. Sono stati rivisti 11 studi per un totale di 266 soggetti (14 pazienti con
schizofrenia e 252 soggetti in salute, dei quali 76 erano utilizzatori frequenti di cannabis), 351 infusioni di THC e 226 di placebo
(sostanza inerte a insaputa del soggetto). Sono stati registrati gli effetti collaterali soggettivi e i sintomi obiettivi con un "follow-up"
fino a 12 mesi (cioè fino a dodici mesi dopo la somministrazione).
C'è stato un solo effetto collaterale serio e 70 effetti minori.
L'effetto "serio" è stato una crisi ipertensiva in una paziente schizofrenica. La paziente aveva una storia di ipertensione che non
necessitava di terapia e che non aveva rivelata allo screening prima dell'infusione. La paziente aveva rifiutato all'inizio, a causa della
sua paranoia, il farmaco antiipertensivo prescritto, ma venne poi trattata e dimessa dopo 48 ore senza alcuna sequela.
L'effetto collaterale minore più frequente era stato la nausea, generalmente di media intensità, e che terminava alla fine del test. Gli
stessi Autori considerano strano questo effetto, dato che è noto che i cannabinoidi possono trattare la nausea e il vomito. Il secondo
effetto collaterale minore erano state le vertigini. Gli effetti collaterali erano più frequentemente associati a una infusione più veloce
(dai 2 ai 5 minuti) e alle dosi più elevate di farmaco.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)