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The Journal of Clinical Psychiatry: meta-analisi sull'uso degli antipsicotici nel trattamento per la dipendenza da cocaina

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Trattamenti per la dipendenza da cocaina o da psicostimolanti: una meta-analisi sull’uso degli antipsicotici

 

I farmaci antipsicotici non sembrerebbero essere più efficaci del placebo nel ridurre il consumo di cocaina e il desiderio (craving) per la cocaina o gli psicostimolanti, secondo quanto emerso da una meta-analisi recentemente pubblicata su The Journal of Clinical Psychiatry.


Dal momento che la dipendenza da cocaina e da psicostimolanti è associata ad un aumento del rilascio di dopamina, il potenziale uso di farmaci antipsicotici per il trattamento di questo tipo di dipendenze è stato valutato in diversi studi clinici.

Tali farmaci hanno come principale target terapeutico proprio il blocco dei recettori dopaminergici per ridurre le proprietà di rinforzo di queste droghe. Gli autori del presente studio hanno condotto una meta-analisi per valutare l'efficacia e la tollerabilità di questi farmaci in pazienti cocainomani o con dipendenza da sostanze stimolanti.


Nella meta-analisi sono stati inclusi studi randomizzati, controllati con placebo, pubblicati fino a giugno 2013, che vedevano la somministrazione di farmaci antipsicotici (risperidone, olanzapina, reserpina, aripiprazolo) per almeno due settimane a pazienti con dipendenza primaria da cocaina o da psicostimolanti quali amfetamina e metamfetamina. 14 studi sono stati selezionati e da un’analisi complessiva dei dati è emerso che l’uso di antipsicotici non differiva dal placebo in numerosi dei parametri valutati tra cui il numero di giorni d’uso di cocaina, l’astinenza da cocaina o amfetamina/metamfetamina, la gravità della dipendenza, il desiderio di cocaina o di psicostimolanti, i punteggi al Clinical Global Impressions-Severity of Illness (CGI-S), la depressione, l’ansia e l’aderenza al trattamento. Analizzando invece i risultati per i singoli farmaci, è emerso che l'aripiprazolo è risultato superiore al placebo nella CGI-S, mentre l’olanzapina si è dimostrata inferiore al placebo nel ridurre il craving da cocaina e il risperidone è risultato inferiore al placebo nei sintomi depressivi.


Sebbene il numero degli studi e dei partecipanti sia relativamente piccolo, i risultati hanno evidenziato che gli antipsicotici studiati non hanno mostrato vantaggi rispetto al placebo per quanto riguarda il consumo di cocaina e l’astinenza o il desiderio di cocaina o psicostimolanti, ed è emerso inoltre un aumento delle interruzioni del trattamento legate all’intolleranza al farmaco.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3011

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)