The Journal of Neuroscience: MDMA, l'assunzione ad alte temperature aumenta il rischio di morte
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MDMA, l’assunzione ad alte temperature aumenta il rischio di morte
L’MDMA, più comunemente chiamata ecstasy, è una sostanza psicoattiva di origine sintetica analoga alle amfetamine, in grado di produrre effetti stimolanti e allucinogeni. Numerosi studi hanno riportato come l’assunzione di alte dosi di tale sostanza possa portare ad un aumento della temperatura corporea. Studi inerenti invece l’assunzione di moderate dosi di MDMA non avevano ad oggi evidenziato risultati rilevanti, portando alcune persone a supporre che tale droga possa essere innocua se assunta con moderazione.
Uno studio condotto dal National Institute on Drug Abuse ha esaminata l’omeostasi della temperatura in ratti maschi che avevano assunto MDMA in setting ambientali diversi. Dai risultati è emerso che per i topi che vivevano in ambienti temperati, dopo assunzione di dosi moderate di tale sostanza, sono stati osservati cambiamenti nella temperatura corporea e cerebrale e nella capacità di raffreddarsi attraverso la dilatazione dei vasi sanguigni, situazione che si aggravava nel caso dei topi che vivevano in ambienti più caldi oppure assieme ad altri ratti, per i quali l’assunzione della stessa quantità di MDMA portava ad un aumento della temperatura al punto da causare la morte in alcuni esemplari.
I ricercatori sottolineano in conclusione come l’uso di MDMA, anche a bassi dosaggi, a certe temperature oppure in determinati setting sociali possa rivelarsi più pericoloso di quanto comunemente ritenuto, potendo indurre un’ipertermia cerebrale fatale, confermando dunque la pericolosità per la salute correlata all’uso di questa sostanza.
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)